Dopo un accurato esame clinico del soggetto riproduttore che abbia escluso la presenza di patologie sistemiche in corso o difetti ereditari, viene esaminato il tratto riproduttivo. Questo prevede l’ispezione e la palpazione di prepuzio, pene, scroto, testicoli, epididimi, prostata, e il prelievo e la valutazione dello sperma.
Con l’ispezione del pene e del prepuzio è possibile identificare la presenza di ferite, arrossamenti, gonfiori, corpi estranei, malformazioni o patologie del pene. Inoltre si può rilevare la presenza del secreto prepuziale che in normali condizioni risulta di color dal bianco al giallino più o meno denso (smegma fisiologico); mentre in condizioni patologiche può assumere altre colorazioni (rosato, rosso, bruno).
Con la palpazione di queste parti è possibile verificare il grado di dolorabilità, la consistenza, e la temperatura (se alta è segno di infiammazione).
Si palpa quindi l’area scrotale: con una mano si tiene fermo un testicolo e con l’altra si valutano le dimensioni, la consistenza, la superficie, la dolorabilità e la mobilità.
Si ricorda che in condizioni di normalità i testicoli sono orientati orizzontalmente, hanno una superficie liscia e regolare, hanno la consistenza di un uovo sodo, sono mobili e soprattutto simmetrici; infatti qualsiasi differenza riscontrata deve essere valutata attentamente.
Gli epididimi si trovano sulla porzione dorsale dei testicoli a partire dal polo craniale dove si localizza la testa, fino al polo caudale dove si localizza la coda (di consistenza più soda). Normalmente testicoli ed epididimi devono essere facilmente distinguibili perché se ciò non fosse significherebbe che uno o entrambi sono anormali.
Testicoli più morbidi o più piccoli della norma possono non avere una spermatogenesi (generazione di spermatozoi) normale e qualsiasi anomalia morfologica riscontrata può essere facilmente indagata tramite un’ecografia di questi organi.
La palpazione della prostata si effettua, quando possibile, a due mani per via rettale e transaddominale. In questo modo è possibile valutarne la posizione, la simmetria dei lobi (essendo un organo bilobato e simmetrico), la consistenza (leggermente strutturata) e la dolorabilità. In ogni caso per effettuare uno screening completo delle anomalie di quest’organo è opportuno associare un esame ecografico.
In genere i cani riproduttori vengono testati per la brucellosi (patologia batterica che si trasmette con l’accoppiamento), e i soggetti positivi sono esclusi dalla riproduzione. In questo caso infatti si consiglia l’orchiectomia o castrazione.
Infine si valuta la qualità del seme al microscopio ottico, argomento che approfondiremo a breve in un altro articolo.
La visita specialistica di un riproduttore ha come fine quello di verificare la presenza delle migliori caratteristiche per la nascita di soggetti sani e vitali che a loro volta trasmetteranno ottimi geni alla futura prole.
A cura della dott.ssa Katty Camboni della Clinica Veterinaria Borgarello
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