I difetti del setto interventricolare (DIV) rappresentano un'anomalia cardiaca congenita relativamente comune nei cani. La malformazione può interessare tutte le razze di cani, ma sembra comunque essere più frequente nei Pastori tedeschi, nei Bulldog, negli Shi Tzu e nel Pastore Maremmano.
Fisiopatologia
Nella maggior parte dei casi i difetti interventricolari isolati sono localizzati nella parte alta dei ventricoli, nel setto membranoso o ancor più in alto sotto la valvola polmonare.
La comunicazione tra i ventricoli determina un passaggio di sangue da sinistra a destra che sarà proporzionale alle dimensioni del difetto e al gradiente di pressione esistente fra i due ventricoli. Piccoli difetti determinano il passaggio di piccole quantità di sangue le quali spesso non determinano gravi alterazioni dell'assetto emodinamico dell'animale.
Difetti di dimensioni più ampie possono provocare aumenti del carico pressorio ventricolare destro e diastolico ventricolare sinistro, questo risulta in sovraccarico del circolo polmonare con ingrandimento dell'atrio e del ventricolo sinistri e dei vasi polmonari.
Caratteristiche cliniche
La sintomatologia è estremamente variabile in funzione dei danni emodinamici che si verificano.
Alcuni soggetti con difetti molto piccoli possono rimanere asintomatici per molto tempo o addirittura si possono avere chiusure spontanee del difetto entro i primi mesi di vita.
Altri sviluppano in giovane età il quadro di un grave sovraccarico diastolico sinistro.
Il reperto auscultatorio è caratterizzato da un soffio che presenta la sua massima intensità leggermente ventralmente rispetto al focolaio aortico e si irradia attraverso il torace con una irradiazione cosiddetta a “barra”rendendosi ben apprezzabile all'altezza del focolaio tricuspidale.
L'elettrocardiogramma può risultare normale nelle forme lievi, dimostrare ingrandimento atriale e ventricolare sinistro nelle forme classiche scompensate.
La radiologia del torace può mettere in evidenza segni di ingrandimento atriale e ventricolare sinistro con sovraccarico del circolo polmonare con ingrandimento delle arterie e delle vene polmonari prossimali più o meno evidente a seconda della quantità di sangue che passa attraverso lo shunt.
Nelle proiezioni sagittali è ancora meglio valutabile lo stato dei vasi polmonari periferici.
L'esame ecocardiografico bidimensionale può consentire di evidenziare le soluzioni di continuo del setto interventricolare e di definirne la localizzazione anatomica.
I difetti sotto i 2 mm possono spesso fuggire all'osservazione dell'esame bidimensionale cosi da aversi dei falsi negativi come falsi positivi si possono diagnosticare esaminando soggetti con setto muscolare ipertrofico e setto membranoso sottile.
L'eco Doppler a codice di colore con le sue notevoli capacità di risoluzione è talvolta in grado di mettere in evidenzia difetti non evidenziabili con l'esame bidimensionale. Inoltre il colore del flusso che passa attraverso il difetto è in grado di definire la direzione del flusso stesso e l'eventuale turbolenza attraverso esso.
Terapia
I DIV piccoli sono ben tollerati e gli animali che ne sono affetti vivono vite normali.
La chiusura spontanea di un DIV si può verificare solamente durante i primi due anni di vita quale risultato di una ipertrofia ventricolare o della chiusura del difetto a causa di un lembo tricuspidale settale o di una valvola aortica che prolassa.
La terapia consiste nella chirurgia.
La chirurgia palliativa dei DIV può includere la correzione del difetto sotto bypass cardiopolmonare o bendaggio circonferenziale del tronco dell'arteria polmonare, per ridurre il volume dello shunt sinistra-destra. Il rischio chirurgico per il paziente e il disagio postoperatorio della toracotomia sono riducibili realizzando la riparazione con un approccio percutaneo.
Nel cane sono state riportate occlusioni mediante catetere di piccoli DIV usando spirali da embolizzazione rimovibili.
Articolo a cura della Dott.ssa Daniela Ferrari, Clinica Veterinaria Borgarello
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