L’esofago, l’organo tubulare che collega faringe e stomaco, può essere colpito da diversi disturbi, soprattutto nel cane. Con l’avanzare dell’età, ad esempio, sembra aumentare di frequenza l’incidenza di megaesofago. Il megaesofago è una dilatazione patologica di questo organo, con il suo conseguente malfunzionamento dato dalla difficoltà nella peristalsi (contrazione dell’organo che permette il passaggio del cibo). Spesso questa patologia non è collegata a nessuna causa apparente per cui si parla anche di megaesofago “idiopatico”.
In alcuni cani e gatti anziani, poi, può essere presente un riflusso gastro-esofageo con conseguente infiammazione dell’esofago (esofagite). Per la sua diagnosi ci si basa principalmente sui rilievi clinici (disturbi digestivi come rigurgito, tosse e minor appetito) e soprattutto sui riscontri all’esame endoscopico.
Altre patologie riscontrabili a carico dell’esofago in animali anziani sono le forme tumorali.
In generale i segni clinici più frequenti osservabili in caso di problemi esofagei sono difficoltà nella deglutizione, alitosi, ipersalivazione e rigurgito.
Anche lo stomaco può essere colpito da diversi disturbi, come infiammazioni (gastriti e gastropatie croniche), ulcere (erosioni di diversa gravità della mucosa dello stomaco), alterata motilità (paresi gastrica), tumori, patologie del piloro (parte dello stomaco che lo collega al primo tratto d’intestino).
Per quanto riguarda queste ultime le più frequenti sono ipertrofia e stenosi pilorica. Nei cani anziani di piccola taglia può verificarsi un’ipertrofia della zona pilorica, ossia un aumento del volume delle cellule che compongono questa parte. L’eziologia di questa patologia non è ancora chiara, però fattori predisponenti sono certamente disturbi gastrici cronici.
Nei gatti anziani, invece, si può osservare una stenosi pilorica, ossia un restringimento del piloro, spesso di natura cicatriziale in seguito ad un’infiammazione cronica.
Sia nel cane che nel gatto, con l’età aumenta l’incidenza di tumori a carico dello stomaco: nel cane soprattutto carcinomi ed adenocarcinomi (tumori maligni della mucosa); nel gatto, invece, soprattutto linfomi (tumori del tessuto linfoide).
Ad invecchiare è anche il piccolo intestino, che diventa sempre più delicato e quindi più predisposto a processi infiammatori cronici, di maggior gravità rispetto a quanto accade negli animali giovani, ed a processi neoplastici, sia nel cane che nel gatto.
L’età è un importante fattore di rischio anche nello sviluppo di neoplasie a carico del grosso intestino. Nel cane sono frequenti le proliferazioni benigne rettali o presso le giunzioni mucose tra colon e retto e tra retto ed ano. Altra possibile forma tumorale a questo livello, ma maligna, è il carcinoma colo-rettale.
I segni clinici in caso di patologie a livello di stomaco od intestino sono molto differenti a seconda del tipo e della gravità della patologia, oltre che a seconda del tratto colpito. Essi possono essere vomito, presenza di sangue nel vomito (ematemesi), diarrea, presenza di sangue rosso vivo (ematochezia) o digerito (melena) nelle feci, difficoltà nella defecazione (tenesmo), costipazione, incontinenza fecale, dimagrimento, mancanza di appetito, dolore addominale ed aumento di volume dell’addome.
La Clinica Veterinaria Borgarello, attenta al benessere animale e sostenitrice della medicina preventiva, ha messo a punto il “Programma Terza Età”, per aiutarvi a garantire al nostro amico buone condizioni di salute fino in tarda età. Clicca e scopri il: Programma Terza Età e.. condividilo con in tuoi amici
Vuoi maggiori informazioni? Clicca e contatta la Clinica Borgarello oppure compila il modulo sottostante. Se ti è piaciuto l'articolo condividilo con i tuoi amici oppure posta un commento.
Nessun commento:
Posta un commento