martedì 27 febbraio 2018

Screening per la diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica nel gatto

La cardiomiopatia ipertrofica (CMI) è la patologia cardiaca acquisita più comune nel gatto. La CMI è una patologia ereditaria descritta in diverse razze feline e negli incroci. Nel Maine Coon e nel Ragdoll è stata identificata la mutazione genetica responsabile della cardiopatia. Dal punto di vista fisiopatologico, la CMI è caratterizzata da un ispessimento inappropriato del miocardio ventricolare, specialmente a carico del ventricolo sinistro. L’ipertrofia può essere generalizzata oppure limitata ad alcune porzioni del setto interventricolare o della parete libera del ventricolo sinistro o ai muscoli papillari. A questa condizione possono essere associati il movimento anteriore della valvola mitralica (SAM) stenosi dinamica dei tratti di efflusso del ventricolo sinistro o destro, disturbi del ritmo, fenomeni tromboembolici.
La diagnosi della CMI è basata essenzialmente sull’esame ecocardiografico e sull’esclusione delle altre cause di ipertrofia ventricolare sinistra (disidratazione, stenosi aortica, ipertensione sistemica, ipertiroidismo, ipersomatotropismo).
Protocollo di screening per la diagnosi della CMI.

A che età testare i gatti?

Attualmente esistono delle raccomandazioni per i gatti di razza Maine Coon che saranno applicate a tutti i soggetti in attesa di indicazioni specifiche per le altre razze. Le seguenti indicazioni sono comunque linee guida generali che possono essere modificate ed adattate ai singoli soggetti.

Si consiglia di testare la prima volta il gatto ad 1 anno di età e poi annualmente fino all’età di 3 anni. Se il soggetto è negativo si consiglia comunque un ulteriore controllo all’età di 5 anni. Per i soggetti che presentano un quadro equivoco o un consanguineo (fratello, sorella, genitori) con CMI, è consigliato un ulteriore controllo ad 8 anni.

Quali soggetti possono essere ammessi alla riproduzione?

Tutti i gatti con diagnosi di CMI dovrebbero essere esclusi dalla riproduzione.
Per i gatti con esame ecocardiografico equivoco ed età inferiore ai 2 anni, si consiglia di testare i soggetti dopo i 2 anni e di non destinarli alla riproduzione prima di quel momento.
Per i soggetti con esame ecocardiografico equivoco ed età compresa tra i 2 ed i 3 anni, si consiglia di programmare una cucciolata solo in caso di estrema necessità, con un soggetto normale che non abbia consanguinei con CMI (i relativi cuccioli non devono essere destinati alla riproduzione finché il genitore non è risultato normale od equivoco ad un test eseguito dopo i 3 anni di età).

I soggetti con esame ecocardiografico equivoco oltre i 3 anni di età, possono essere destinati alla riproduzione ma devono essere incrociati con individui normali, senza consanguinei con CMI.


CMI

Protocollo esame ecocardiografico

Tutti gli esami ecocardiografici dovranno essere eseguiti secondo le procedure standard con i gatti in decubito laterale destro e sinistro e con registrazione simultanea di un tracciato elettrocardiografico.

L’esame dovrà essere eseguito su animali svegli. In caso di soggetti scarsamente collaborativi in cui è necessaria una sedazione, essa dovrà prevedere un protocollo farmacologico che non interferisca con la funzionalità cardiaca. Si considera normale uno spessore diastolico del setto interventricolare (SIVd) o della parete libera del ventricolo sinistro (PPd) < 5mm. 


Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello
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