mercoledì 11 luglio 2018

L'Esame Citologico: Approccio Diagnostico Per Le Neoplasie

Il primo approccio diagnostico verso le neoplasie viene, solitamente, effettuato mediante l'esame citologico. Il medico veterinario, infatti, utilizza la citologia come primo step diagnostico poiché esso risulta essere poco invasivo, poco costoso e ben tollerato dal paziente e potrebbe conferire informazioni utili per decidere come procedere nell'iter diagnostico. Va tuttavia precisato che l'esame istologico è quello che conferisce diagnosi certa.
A livello citologico la diagnosi iniziale di neoplasia si esegue in presenza di una popolazione cellulare avente caratteristiche identiche tra di loro (monotipica) e in assenza di un processo infiammatorio associato. L’ulteriore classificazione di neoplasia benigna o maligna si basa sulle caratteristiche morfologiche che le cellule presentano:
Le cellule benigne mostrano caratteristiche di uniformità, ovvero appaiono visivamente identiche tra di loro.
Le cellule maligne spesso mostrano tre o più criteri morfologici che vengono definiti “di malignità”, ecco alcuni esempi: diversità di dimensione, forma e livello di maturazione tra cellule dello stesso tipo; alterazioni a carico di nucleo e/o citoplasma; presenza di più nuclei in una stessa cellula (binucleazione) e anomale figure di fasi che caratterizzano la riproduzione cellulare (mitosi).

Il passaggio successivo che il medico veterinario citologo dovrà eseguire sarà focalizzarsi sulle caratteristiche che contraddistinguono una tipologia cellulare e poterle così classificare in una delle quattro categorie citologiche delle neoplasie:

Neoplasie epiteliali: hanno origine dal tessuto epiteliale che, all'interno dell’organismo animale, svolge funzione di rivestimento, di secrezione, di trasporto e di assorbimento. Le caratteristiche citologiche che le caratterizzano sono: esfoliare in ammassi di tante cellule, aderire molto le une alle altre, essere di grandi dimensioni, avere nuclei tondi o ovali. Alcuni esempi di neoplasie epiteliali che possono colpire i nostri animali sono: adenocarcinoma polmonare, adenoma perianale, adenoma sebaceo. 







Neoplasie mesenchimali: hanno origine dal tessuto connettivo embrionale che è deputato a svolgere tra le più svariate attività all’interno di un organismo tra cui costituire le ossa, i muscoli, il sangue e molto altro. Le caratteristiche citologiche tipiche delle neoplasie mesenchimali sono: esfoliare cellula per cellula; avere forma ellittica, stellata o fusata; i preparati citologici sono scarsamente cellulari e le cellule sono di dimensioni inferiori rispetto a quelle epiteliali. Alcuni esempi di tumori mesenchimali sono: emangiosarcoma, osteosarcoma, fibroma e il melanoma amelanotico.
Neoplasie a cellule rotonde: sono caratterizzate da un numero ristretto di neoplasie, accomunate da caratteristiche morfologiche ben definite. Il preparato derivante da una neoplasie a cellule rotonde, infatti, presenta cellule isolate e rotondeggianti. Le caratteristiche citologiche che presentano sono: esfoliare singolarmente, essere rotonde, essere più piccole di quelle epiteliali, avere nuclei tondi e regolari. Le cinque categorie di neoplasie a cellule tonde che colpiscono maggiormente i nostri amici a quattro zampe  includono: tumore venereo trasmissibile, il linfoma, il mastocitoma, il plasmacitoma e i tumori istiocitari.


Neoplasie a nuclei nudi: sono associate a processi tumorali di tipo endocrino, neuroendocrino, e neurale. Il loro nome deriva dal fatto che le cellule si presentano scarsamente unite tra di loro e costituite solo più dal nucleo e prive di citoplasma. A causa dell’elevata fragilità, infatti, durante la stesura del preparato esse perdono il citoplasma. Esempi tipici sono i tumori della tiroide, del pancreas e i chemodectomi.

Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello

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