mercoledì 10 febbraio 2021

L' Emofilia A Nel Cane E Nel Gatto

L’emofilia A è la seconda malattia ereditaria più frequente dopo quella di von Willebrand ed è legata alla carenza di uno dei fattori della coagulazione, in particolare al fattore VIII. Vi è una predisposizione di razza sia nel cane (Pastore tedesco, Golden retriver), sia nel gatto ( gatto domestico a pelo corto, Siamese, Himalaiano) ed è di carattere ereditario ma può manifestarsi anche a seguito di una mutazione sporadica. Si manifesta più frequentemente nei maschi (XX) poiché il gene che codifica per la produzione del fattore VIII della coagulazione si trova sul cromosoma X: tutti i maschi con la mutazione sono sintomatici mentre solo le femmine omozigoti hanno deficit emostatici. Sono, invece, portatrici asintomatiche le femmine eterozigoti e rappresentano il primo meccanismo di trasmissione. La maggior parte dei pazienti affetti dalla forma più grave muore in età neonatale, oppure manifesta gravi emorragie entro i primi 6 mesi di vita. I pazienti affetti dalle forme più blande possono non manifestare mai la sintomatologia o mostrare una maggior tendenza al sanguinamento. 


I sintomi più frequenti nei pazienti affetti da emofilia A sono zoppia secondaria a emorragie intrarticolari e muscolari, frequenti ematomi sottocutanei, emorragie ombelicali, sanguinamenti prolungati in seguito a piccole ferite o eruzione dei denti e paraparesi secondarie a emorragie spinali. Un’altra manifestazione tipica è il fenomeno del risanguinamento, ovvero la tendenza di una ferita a risanguinare a distanza di ore dopo una iniziale interruzione dell’emorragia. 
 La diagnosi può essere fatta esclusivamente con esami di laboratorio specifici che mirano alla misurazione quantitativa del fattore VIII della coagulazione. 
 Il trattamento mira alla somministrazione di emocomponenti in grado di integrare velocemente il FVIII come plasma fresco o congelato, sangue intero fresco o crioprecipitato. Sono utili anche altri farmaci come acido tranexemico per permettere una maggior stabilità del coagulo.



Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello
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