Dopo aver visitato la nostra riproduttrice per accertarci del suo stato di salute generale, possiamo passare alla valutazione delle mammelle, degli organi genitali esterni e degli altri organi riproduttori interni.
Solitamente il primo organo da ispezionare è la mammella. Per poterlo fare è necessario che la femmina venga posta in decubito laterale (sdraiata su un lato) o in decubito dorsale (con il ventre rivolto verso l’alto). In questo modo è possibile eseguire la palpazione a due mani delle mammelle della stessa fila e sarà così possibile escludere la presenza di noduli mammari che potrebbe compromettere l’andamento di una futura lattazione.
Passiamo quindi alla palpazione dell’utero e della cervice attraverso la parete addominale. In questo modo possiamo valutare dimensioni, consistenza ed eventuale presenza di liquidi patologici o stato di gravidanza (non sempre rilevabili).
A questo punto procediamo con l’ispezione e con la palpazione della vulva (la parte esterna dei genitali).
Così possiamo individuare se l a femmina è in calore o meno, e se vi sono tracce di scolo vulvare che in normali condizioni di calore si deve presentare siero-emorragico più o meno chiaro. Se però il colore riscontrato è scuro, maleodorante e purulento indica la presenza di una patologia vaginale o uterina.
Nel caso in cui ci si proponga una paziente con difficoltà di accoppiamento o rifiuto del maschio, sarà indicato proseguire la visita con l’ispezione digitale della vagina. Tale esame permette di individuare la presenza di malformazioni, briglie o setti, neoformazioni o corpi estranei. Risulta più agevole l’utilizzo di un endoscopio.
Nelle razze toy e nelle gatte potrebbe essere utile l’impiego di un semplice otoscopio.
Al termine della visita fisica della nostra futura riproduttrice possiamo affidarci all’ausilio di metodiche di laboratorio per approfondire le nostre indagini.
La prima metodica consiste nello studio della morfologia delle cellule della mucosa vaginale prelevate tramite un tampone inumidito e trasferite su un vetrino pulito successivamente colorato. Si procede quindi con l’osservazione al microscopio.
Valutando la qualità della popolazione cellulare si possono:
- verificare la fase del calore in cui si trova la femmina in quel momento;
- confermare la fine del calore (diestro);
- analizzare la natura delle perdite vulvari;
- individuare i cosiddetti “calori silenti”;
- verificare la presenza di infezioni.
Un altro importantissimo ausilio diagnostico è il dosaggio del progesterone ematico, che permette di individuare il momento esatto dell’ovulazione: fase che segna l’inizio della recettività sessuale della femmina. Questo argomento verrà trattato approfonditamente nell'articolo sul monitoraggio del calore che pubblicheremo a breve.
A cura della dott.ssa Katty Camboni della Clinica Veterinaria Borgarello
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