La displasia non è presente quando il cane nasce perché l’articolazione si conforma in modo definitivo durante il periodo della crescita. Mentre l’assenza della displasia può essere accertata e dichiarata solo dopo il completamento dello sviluppo scheletrico, la presenza della displasia o dei segni che mostrano un futuro sviluppo della malattia possono essere accertati già durante la crescita del cane. Quindi per certificare l’esenzione della displasia bisogna attendere i 12 – 18 mesi, mentre se aspettiamo di avere dei sintomi per diagnosticare la malattia l’artrosi sarà ormai instaurata e renderà inutile qualunque trattamento diretto ad evitarne l’insorgenza o a limitarne la gravità. La degenerazione articolare avrà già innescato un meccanismo progressivo con erosione e fibrillazione articolare, esposizione ossea subcondrale e formazione di osteofiti compromettendo irrimediabilmente l’integrità articolare e la qualità della vita del nostro amico Fido.
Gli accertamenti per la displasia vanno effettuati molto precocemente quando non ci sono e difficilmente (solo nei casi molto gravi) potrebbero esserci sintomi.
La displasia dell’anca può essere pertanto diagnosticata/sospettata già dai tre mesi e mezzo quando appaiono le prime alterazioni articolari. A quest’eta si è in grado di stabilire con una buona accuratezza l’eventuale tendenza del cucciolo a sviluppare una condizione patologica dell’anca.
Frequentemente i cani non vengono controllati precocemente perché figli di genitori esenti da displasia o perché non manifestano nessun sintomo evidente. Ma molto raramente il cucciolo all’età di 3-4 mesi manifesta dei sintomi clinici riferibili a displasia, anche se gravemente affetto, sia per il peso corporeo ancora ridotto, sia per la capacità della cartilagine articolare di sopportare gli insulti iniziali. Il fatto di discendere da genitori sani non garantisce al cucciolo di esserlo a sua volta. Tutti i cuccioli appartenenti ad una razza a rischio andrebbero controllati molto precocemente in modo da poter verificare un’eventuale loro tendenza alla displasia dell’anca e provvedere a limitarne lo sviluppo.
Un attento controllo non provoca di certo la displasia in un cucciolo sano.
Le razze a maggior rischio di displasia dell’anca sono quelle di taglia grande e gigante. Già all’età di 12-16 settimane nei cani di taglia medio-grande e all’età di 18 settimane nei cani di taglia gigante è possibile emettere una diagnosi attendibile che possa prevedere lo sviluppo della patologia.
Assolutamente far eseguire il controllo displasia, sia dell’anca che del gomito, prima dei sei mesi di età!
Alla luce dei risultati ottenuti sarà possibile suddividere i cuccioli in diverse categorie:
- assenza di tendenza alla displasia: non devono effettuare nessuna terapia
- scarsa tendenza alla displasia: necessitano di una terapia conservativa
- lieve tendenza alla displasia: necessitano di una terapia conservativa e una rivalutazione dopo alcuni mesi
- tendenza alla displasia: necessitano di una rapida correzione chirurgica del problema
- grave displasia: la chirurgia è necessaria ma non urgente, le scelte chirurgiche non potranno ridurre la manifestazione della displasia e mireranno a sotituire l’articolazione colpita (osteotomia vs protesi).
La valutazione precoce dell’articolazione coxofemorale consiste in un esame ortopedico dettagliato, comprendente una visita clinica, indagini radiografiche e una serie di manovre specifiche per valutare tutte le alterazioni articolari. Nei prossimi articoli vedremo nel dettaglio come effettuare la visita, le varie indagini radiografiche e le varie opzioni terapeutiche.
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Articolo a cura del Dott. Bartolomeo Borgarello, Clinica Veterinaria Borgarello
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