Il nostro percorso di ematologia affronta oggi un capitolo dedicato alle piastrine.
Le piastrine, anche dette trombociti, sono piccoli frammenti cellulari privi di nucleo, di forma variabile da rotondeggiante ad ovale, che derivano dalla rottura di grosse cellule chiamate megacariociti. In uno striscio colorato con metodi comuni, il citoplasma delle piastrine appare azzurro pallido con fini granuli dispersi color porpora; particolarmente negli strisci di sangue di gatto esse tendono ad aggregarsi formando dei veri e propri agglomerati. All'osservazione con microscopio elettronico (strumento decisamente più sofisticato e con risoluzione molto elevata) le piastrine a riposo hanno invece l'aspetto di sottili dischi. Esistono inoltre le cosiddette “piastrine parzialmente attivate” che hanno un aspetto “a ragno”, con sottili processi citoplasmatici che si dipartono da un corpo cellulare sferico.
Nel cane il diametro (2-4µm) va da un quarto a metà rispetto a quello dei globuli rossi, mentre nel gatto le dimensioni sono maggiormente variabili e mediamente risultano più grosse di quelle del cane (da un quarto a quasi la stessa dimensione degli eritrociti). In entrambe le specie si considerano piastrine più grandi della norma quelle con dimensione uguale ai globuli rossi, di più frequente riscontro nei felini. Esistono poi le piastrine giganti cioè quelle “da stress” e le piastrine modificate o megatrombociti che hanno una dimensione addirittura maggiore degli eritrociti e sono comunque rare in animali sani. La loro presenza e/o un aumento del numero di trombociti grandi nel sangue è segno di produzione in atto (trombopoiesi) o, meno frequentemente, di una trombopoiesi anormale. Un eccezione nell'ambito canino è rappresentata dal Cavalier King Charles spaniel che ha fisiologicamente trombociti di dimensioni maggiori della media, addirittura giganti.
Nella maggior parte dei mammiferi domestici la vita media dei trombociti è di 5-10 giorni; il numero totale varia a seconda della specie con valori di riferimento minimi anche inferiori a 100x103/µl nei cavalli e valori massimi superiori a 800x103/µl in altri animali domestici. La milza è un organo in grado di immagazzinare piastrine: nell'uomo arriva a contenerne il 30% della massa totale. Come le altre cellule del sangue, le piastrine utilizzano glucosio quale fonte di energia primaria per svolgere le proprie funzioni e per “procurarselo” sono dotate di complessi sistemi interni in grado di fornirgli il “carburante” necessario alle numerose mansioni.
I trombociti intervengono attivamente nelle infiammazioni e nella coagulazione del sangue, ma il loro ruolo primario è svolto nell'ambito dell'emostasi ovvero nell’arresto delle emorragie con successiva riparazione della “falla” del vaso. L'emostasi è un processo ottimamente regolato e principalmente prevede interazioni tra endotelio (la parete dei vasi), fattori della coagulazione e piastrine: esso si svolge normalmente solo nella sede di rottura del vaso senza influenzare la fluidità e lo scorrimento del sangue dove il letto circolatorio è rimasto integro. La distruzione del delicato equilibrio dell'emostasi può provocare gravi patologie con perdite imponenti di sangue (emorragie) o formazione inappropriata e rilascio in circolo di trombi (trombosi) ovvero dei “tappi” di piastrine e altri componenti che normalmente sono deputati a riparare la lesione della parete vasale: questi, liberati nel letto circolatorio, possono andare ad ostruire, anche totalmente, soprattutto i vasi di diametro minore con conseguenze anche molto gravi.
La diminuzione del numero totale di piastrine viene definita trombocitopenia e può esser dovuta a:
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minor produzione a livello di midollo osseo (soppressione midollare)
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aumento del consumo (secondario a vasculiti) o vero e proprio sequestro (a livello splenico)
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fenomeni di distruzione (in seguito a meccanismi immunomediati e non)
Le cause di piastrinopenia sono innumerevoli e, per semplificare, si possono raggruppare in “gruppi”di patologie non sempre “a se stanti”, anzi spesso concomitanti: malattie infettive, neoplasie, reazione a farmaci e malattie immunomediate.
La concentrazione di piastrine nel sangue al di sopra dei normali intervalli di riferimento viene definita trombocitosi; negli animali è un reperto piuttosto aspecifico e di non comune riscontro. Di solito la trombocitosi è reattiva nei confronti di un processo patologico in atto e non sempre facilmente correlabile. Gli esempi più comuni sono: malattie infettive ed infiammatorie, carenza di ferro, disordini endocrini, emorragie e neoplasie. La trombocitosi può ancora rappresentare parte di una risposta rigenerativa in pazienti in fase di guarigione da patologie che hanno provocato trombocitopenia ed ancora essere transitoria ad esempio per contrazione della milza.
Nel prossimo capitolo del nostro percorso ematologico inizieremo ad affrontare il complesso “mondo” dei globuli bianchi. Continuate a seguirci sul tgvet...
A cura della Dr.ssa Martina Chiapasco
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