In un cane normale di taglia medio grande come un pastore o un retriever la distanza dei piedi è di circa 7 – 10 cm. Negli animali affetti da grave lassità articolare e sublussazione delle anche si manifesta la situazione delle anche a scatola: la distanza tra i piedi viene ridotta a 2 – 5 cm.
La seconda caratteristica da valutare è la conformazione della groppa vista da dietro: in un soggetto normale il disegno è armonico, arrotondato e pende regolarmente partendo dalla colonna vertebrale. In un soggetto con le anche a scatola manca una pendenza regolare e il profilo visto da dietro è disarmonico e squadrato.
Come potete osservare nei disegni nei soggetti con le anche a scatola le teste del femore si presentano lussate in posizione dorsale e laterale. In questa situazione la testa del femore sarà sostenuta prevalentemente dalla capsula articolare piuttosto che dall’acetabolo. L’abduzione, cioè l’apertura delle gambe, risulta dolorosa e il cane può camminare utilizzando una base di appoggio stretta.
In questi soggetti possiamo osservare un alternarsi di appoggio a base stretta e a base larga: questo accade perché con la base larga le teste del femore sono inserite nell’acetabolo e non provocano dolore ma questa posizione può essere mantenuta per poco. Il mantenere la testa in sede richiede la contemporanea azione dei muscoli rotatori e abduttori, ma la contrazione deve essere costante e l’affaticamento compare precocemente. Oppure può allargare lla base di appoggio e cercare di camminare a gambe leggermente aperte.
Alcuni cani cambiano frequentemente posizione passando dalla base d’appoggio larga a quella stretta e viceversa. Alcuni allargano la base prima di determinati movimenti come salire dei gradini o saltare in auto.
La presenza delle anca a scatola indica una condizione di lussazione delle teste femorali, che andranno successivamente incontro a una rapida e grave evoluzione artrosica. Nei soggetti in giovane età potrebbe essere possibile intervenire con una osteotomia pelvica. Sovente questi pazienti sono portati alla visita troppo tardi.
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Articolo a cura del Dott. Bartolomeo Borgarello, Clinica Veterinaria Borgarello
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