Oggi parleremo delle altre due classi di cellule appartenenti alla linea dei polimorfonucleati: i granulociti eosinofili e i granulociti basofili.
I granulociti eosinofili rappresentano una piccola frazione dei leucociti circolanti e, talvolta, possono non essere rilevati alla lettura dello striscio ematico, soprattutto nel cane. Hanno una dimensione di poco superiore rispetto a quella dei neutrofili, un nucleo polilobato (normalmente non più di 2 lobi) ed un citoplasma contenente granulazioni dal colore caratteristico e ben evidente rosso-arancio (dovuto alla forte affinità con l'eosina, uno dei coloranti più comunemente utilizzati in ematologia, che gli conferisce il nome). La forma ed il numero dei granuli varia a seconda della specie animale: nel cane sono rotondi, di taglia e numero variabile (talvolta sono solo 2 grandi); nel gatto invece appaiono bastoncellari, piccoli e molto più numerosi. In alcune razze di cane poi, ad esempio il levriero, il citoplasma degli eosinofili appare vacuolizzato (per questo più confondibile coi neutrofili) e privo delle caratteristiche granulazioni.
Gli eosinofili contengono un vero e proprio “arsenale” di sostanze tossiche, all’interno dei loro granuli, necessarie per svolgere funzioni di difesa: rispetto ai neutrofili hanno scarsa capacità di contrastare batteri o virus, ma sono decisamente efficaci nella lotta contro i parassiti, soprattutto gli elminti e i trematodi, e partecipano nel modulare alcune reazioni infiammatorie dovute a cellule chiamate mastociti. Come gli altri polimorfonucleati, gli eosinofili trascorrono un brevissimo periodo nel sangue (qualche ora) e tendono a migrare nei tessuti in seguito a stimoli cosiddetti chemiotattici ovvero sostanze rilasciate proprio dai parassiti contro cui rivolgeranno la propria azione difensiva. In sede tissutale, poi, tendono ad andare incontro a morte in pochi giorni, periodo abbreviato ulteriormente in corso di processi infiammatori.
I granulociti basofili hanno dimensione molto simile a quella degli eosinofili. un nucleo poco segmentato ed allungato, quasi nastriforme, ed un citoplasma esteso contenente granuli tondeggianti e piccoli, color porpora o lavanda. Le granulazioni presentano affinità per i coloranti basici, da cui il nome, e sono diverse in numero, forma e dimensioni a seconda della specie d'appartenenza. Nel cane risultano porpora e poco numerosi; nel gatto sono molti, addensati, appaiono da rotondi ad ovalari ed assumono un color lavanda. I basofili sono presenti in numero davvero ridotto nel circolo generale e quindi non vengono praticamente mai rilevati alla lettura degli strisci ematici.
Essi contengono la maggior parte dell'istamina presente nel sangue e, insieme ai mastociti, sono considerati le cellule responsabili delle reazioni “allergiche” scatenate da numerose malattie; sono inoltre coinvolti in processi difensivi contro determinati parassiti, compartecipano con gli eosinofili a diverse reazioni infiammatorie e sembra giochino anche un certo ruolo nel processo di ipersensibilità ritardata, nell'emostasi e nella lipolisi. Analogamente ai neutrofili e agli eosinofili sono distribuiti in pool: nel midollo osseo, dove avviene la sintesi di tutte le cellule, c'è quello di riserva o stoccaggio; abbiamo poi un pool circolante ovvero nel torrente circolatorio, ed infine quello marginale. Nel sangue hanno un'emivita molto breve, mentre nei tessuti possono sopravvivere fino a 2 settimane.
Nel prossimo articolo apriremo il capitolo dei leucociti mononucleati, vi aspetto su Tgvet.
A cura della Dr.ssa Martina Chiapasco
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