Nel precedente articolo abbiamo affrontato il tema dell’accoppiamento naturale tra due conspecifici. Ma è sempre possibile? Purtroppo la risposta è no. Ci sono dei casi infatti in cui due soggetti non riescono o non possono accoppiarsi secondo le modalità naturali. Le cause possono essere legate a diversi fattori. Vediamone alcuni.
1. FATTORI AMBIENTALI: i maschi sono più territoriali delle femmine e si è scoperto che, in presenza di una femmina dominante, difficilmente potrà avere luogo l’accoppiamento; appare quindi più opportuno presentare la femmina al maschio, in modo che la personalità dominante di quest’ultimo possa manifestarsi al meglio.
Tra la molteplicità dei fattori che possono influenzare l’accoppiamento non sono da trascurare la rumorosità dell’ambiente, l’intensità dell’illuminazione e persino l’orientamento del locale.
2. ESPERIENZA DEI RIPRODUTTORI: in presenza di una cagna in calore i soggetti giovani possono apparire ipereccitati, cercando di montarla anteriormente o di fianco, prima di orientarsi correttamente. L’inesperienza può provocare tentativi di monta infruttuosi.
Per quando riguarda le femmine, quelle più giovani e vergini manifestano una maggior tendenza al gioco prima di concedersi, a conferma dell’ipotesi che il comportamento sessuale sia in effetti frutto di meccanismi sia innati che acquisiti.
3. SCELTA DEL COMPAGNO: alcune femmine manifesterebbero una spiccata capacità di scelta del partner, con particolare preferenza per qualche soggetto e smaccato rifiuto di altri. Alcune scelte o simpatie tendono a ripetersi anche per estri successivi.
Al contrario i maschi solo raramente rifiutano una femmina in calore.
4. FATTORI FISICI: il fallimento di una monta naturale può dipendere anche da difetti anatomici come nel caso della stenosi (restringimento) del canale vaginale dove la penetrazione viene ostacolata meccanicamente. Inoltre l’accoppiamento potrà essere impedito anche da patologie muscolo-scheletriche (discopatie intervertebrali, patologie degli arti posteriori o astenia muscolare) o semplicemente da sproporzione somatica tra i partner.
5. AGGRESSIVITA’: è possibile che due soggetti siano particolarmente aggressivi l’uno con l’altro. In questi casi bisogna escludere categoricamente la possibile di una accoppiamento tra i due.
6. CALORE IRREGOLARE: vi sono delle femmine che sembrano non raggiungere mai la condizione di pieno calore e per questo rifiutano qualsiasi approccio da parte del maschio.
7. MALATTIA DI VON WILLEBRAND: in corso di questa patologia genetica più frequente nei Dobermann e nei Pinscher, è possibile che alcuni maschi di queste razze possano andare incontro a lieve emorragia prostatica a seguito dell’eccitazione da esposizione ad una femmina in calore. In questi casi è consigliabile evitare l’accoppiamento naturale per non incorrere in emorragie copiose.
A questo punto vi chiederete se esiste e quale sia la soluzione alle problematiche sopraelencate, ma la risposta la troverete nel prossimo articolo che pubblicheremo a breve.
A cura della dott.ssa Katty Camboni della Clinica Veterinaria Borgarello
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