Questa volta affrontiamo un argomento molto dibattuto e controverso: la terapia medica conservativa nella displasia del cucciolo.
Cosa si intende e quando vanno utilizzate queste terapie?
Nei cuccioli possiamo trovarci di fronte a quadri estremamente differenti e ognuno di essi va valutato nel complesso: età, razza, sesso, sintomi, rilievi radiografici e clinici ecc..
L’utilizzo della terapia medica può essere utilizzato quando non ci sono le indicazioni per un approccio chirurgico oppure quando prima dell’approccio chirurgico si vuole rivalutare a breve distanza di tempo il cucciolo.
Sono terapie multi modali e per avere successo vanno attuate con attenzione dal proprietario.
Le cure mirano da una parte a rimuovere tutte quelle componenti (viste in questo articolo) che favoriscono l’espressione fenotipica della displasia e dall’altra si avvalgono di presidi medici per ridurre l’infiammazione e rinforzare le cartilagini.
Vediamo insieme tutti i punti:
Riduzione del peso: una delle cause che maggiormente incidono su un alterato sviluppo del cucciolo è sicuramente il sovrappeso. Esistono delle razze che sono più predisposte all’obesità e altre meno. Se il vostro cucciolo fa parte di queste è bene prestare molta attenzione. I primi segno di sovrappeso sono rappresentati da depositi adiposi visibili sulle costole e sulle vertebre lombari ed il giro vita inizia a essere scarsamente apprezzabile.
Controllo dell’esercizio fisico: altro punto molto importante è il controllo dell’esercizio fisico che da una parte deve stimolare uno sviluppo muscolare corretto e dall’altra non sollecitare in modo anomalo le articolazioni. Un cane in sovrappeso che salta dal mattino alla sera determina una eccessiva sollecitazione alle capsule articolari. In caso di terapia conservativa è indicata una limitazione dello spazio a disposizione e delle belle passeggiate al guinzaglio.
Controllo degli integratori alimentari: oramai da anni si è appreso che un eccesso di integrazione con vitamine e sali minerali è dannoso.
Alimentazione bilanciata: in questa fase della vita del cucciolo è molto importante utilizzare un alimentazione bilanciata, il mio consiglio è quello di utilizzare alimenti per cuccioli specifici per la taglia. L’alimentazione casalinga, per quanto allettante, non è in grado di fornire una pari qualità.
Condroprotezione: è dimostrato che glucosamina e condroitinsolfato sono componenti base della matrice cartilaginea e contribuiscono al mantenimento della funzionalità e mobilità articolare, aiutando a rallentare la degenerazione cartilaginea sia nei cuccioli che nei cani adulti predisposti per razza, peso e tipo di attività. Ci sono molti lavori in letteratura che dimostrano l’utilità dell’integrazione con questi principi attivi. Il beneficio ottenuto con cicli ripetuti di somministrazioni aiuta a ridurre la degenerazione articolare.
Antiinfiammatori: l’utilizzo di FANS deve essere limitato a quei cuccioli con una sintomatologia algica da gestire e vanno limitati a brevi periodi.
Cerchiamo di capire insieme quali sono i cuccioli che possono rientrare in questa categoria terapeutica: tendenzialmente tutti quei cuccioli che non presentano le indicazioni per un approccio chirurgico ma hanno un eccesso di lassità articolare oppure cuccioli che pur presentando già le indicazioni per un trattamento chirurgico si vogliano rivalutare dopo un breve periodo 30- 40 giorni per valutare gli effetti della terapia conservativa.
Un cardine fondamentale per attuare queste terapie è la diagnosi estremamente precoce, se si sottopongono ad esame soggetti di 7 – 8 mesi è ormai tardi per farli rientrare in questi protocolli.
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Articolo a cura del Dott. Bartolomeo Borgarello, Clinica Veterinaria Borgarello
Se vuoi inviare una mail: info@clinicaborgarello.it
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