martedì 28 ottobre 2014

Nefropatia cronica felina (CKD): conseguenze e progressione

nefropatia cronica felina

Proseguiamo oggi il discorso sulla nefropatia cronica felina valutando le conseguenze derivanti dal progressivo malfunzionamento dei reni e i fattori che possono favorirne l'aggravamento.

La graduale diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare (GFR) insita nella CKD porta ad un peggioramento dei sintomi clinici e all'insorgenza di complicazioni che possono, a loro volta, rendere la prognosi peggiore, aumentando il rischio di morbidità e mortalità. Principale responsabile di questo quadro è la sovraesposizione a sostanze tossiche che i reni affetti da nefropatia non riescono più ad eliminare adeguatamente.

ipertensione felina

L'ipertensione sistemica è una condizione frequentemente associata a CKD: la sua patogenesi è multifattoriale e include un'inadeguata escrezione di sodio, l'attivazione del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS), la stimolazione del sistema nervoso simpatico, variazioni strutturali a livello arterioso, disfunzioni endoteliali e stress ossidativo. L'ipertensione sistemica può, a sua volta, danneggiare la funzionalità renale provocando ipertensione a livello glomerulare e proteinuria oltre ad aumentare il rischio in altri organi-bersaglio quali: l'occhio, il sistema nervoso e il cuore.

Un altro fattore secondario alla CKD è l'iperparatiroidismo considerato un processo inizialmente adattativo e, in ultimo, “mal-adattativo” che si sviluppa in seguito alla riduzione della funzionalità renale, alla ritenzione di fosforo e alla mancata attivazione della vitamina D. E' stato dimostrato che l'iperfosfatemia è il principale fattore di progressione della CKD.

L'ipokalemia (riduzione della concentrazione plasmatica di potassio) è un riscontro frequente in corso di nefropatia cronica soprattutto in stadio IRIS 2 e 3. Viceversa la CKD rappresenta una delle cause principali di ipokalemia nei gatti e tale riscontro ha un origine multifattoriale: aumento di perdita di potassio (per riduzione dell'assorbimento renale, dieta-indotta, per acidosi tubulare e per iperaldosterismo), traslocazione di potassio dai fluidi extracellulari a quelli intracellulari e per ridotta assunzione dello stesso (dovuta all'anoressia da CKD).

globuli rossi

Un'anemia normocromica, normocitica e non rigenerativa è spesso diagnosticata in corso di malattia renale, soprattutto negli stadi finali della patologia: l'ematocrito tende a ridursi man mano che la CKD progredisce. Le cause di anemia sono diverse: inadeguata produzione di eritropoietina, malnutrizione con conseguente carenza di ferro, riduzione dell'emivita dei globuli rossi, mielofibrosi, alterazioni del processo di produzione dei globuli rossi (eritropoiesi), tossine uremiche, iperparatiroidismo e perdita gastro-intestinale di sangue. L'anemia influenza negativamente la qualità di vita dei soggetti nefropatici.

L'acidosi metabolica è un altro riscontro frequente in corso di CKD soprattutto in stadi avanzati. Questa condizione deriva dall'aumento dell'anion gap per riduzione dei livelli plasmatici di bicarbonati e di cloro, spesso perso a causa di vomito e iperacidità gastrica.

proteinuria

Infine la proteinuria rappresenta non soltanto un sintomo di malattia renale ma anche un indicatore di progressione della CKD. Normalmente proteine di piccolo peso molecolare, quali le albumine, vengono filtrate a livello prossimale e riassorbite dalle cellule tubulari: l'alterazione di tale processo viene definito proteinuria e questa accelera l'evoluzione della patologia renale favorendo l'instaurarsi di processi infiammatori e fibroneogenesi. La gravità della proteinuria è un fattore prognostico di malattia in termini di minor tempo di sopravvivenza.

Alla luce dei numerosi fattori secondari e di progressione della CKD, alcuni segni clinici sono più comuni di altri in corso di malattia renale. Sintomi facilmente riscontrabili dai proprietari sono: letargia, anoressia, polidipsia e perdita di peso (incidenza molto elevata); depressione, vomito, debolezza e poliuria (elevata); disfagia, fastidio a livello orale, lesioni buccali, alitosi e costipazione (moderata frequenza); sangue nelle urine (ematuria), difficoltà ad urinare (disuria), diarrea e segni neurologici (bassa frequenza):

Nel prossimo articolo concluderemo il percorso sulla nefropatia cronica felina parlando di terapia. Continuate a seguirci sul tgvet.

A cura della dott.ssa Martina Chiapasco della Clinica Veterinaria Borgarello.

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