martedì 31 maggio 2016

Persistenza dei denti da latte

 

Anche cani e gatti hanno una prima dentizione da latte (primaria appunto) con i denti che erompono tra la terza e la dodicesima settimana di età e una dentizione permanente che va a sostituire i primi, tra i 3 e i 7 mesi nel cane e i 3-5 mesi nel gatto, a seguito del processo di riassorbimento ed esfoliazione (caduta) dei denti decidui.

persistenza dei denti da latte1 (1)

I denti da latte o primari persistenti che rimangono in sede possono interferire con l’eruzione corretta dei denti permanenti analoghi, determinando il malposizionamento di quest’ultimi e/o di alcuni altri elementi della dentizione permanente, causando malocclusione. Anche se non si verifica il malposizionamento di alcuni denti permanenti, si può parlare comunque di sovraffollamento, per presenza concomitante di denti decidui e non che causerà con il tempo un anomalo deposito di placca e tartaro, fino a parodontite localizzata. Spesso questa condizione interessa le razze di taglia piccola. È possibile che ci sia trasmissione ereditaria di questa caratteristica anche se i meccanismi non sono ancora ben noti. I denti più comunemente colpiti sono i canini, superiori ed inferiori, e gli incisivi.

Il canino mascellare (superiore) permanente erompe rostralmente rispetto all’analogo primario. Quest’ultimo se non cade può spingere il dente definitivo durante la sua eruzione verso lo spazio (diastema) destinato ad accogliere il canino inferiore permanente.

Il canino mandibolare (inferiore) permanente comincia ad erompere medialmente rispetto al suo analogo primario o deciduo. Quando quest’ultimo cade, esso si allarga lateralmente per occupare lo spazio o diastema tra il terzo incisivo superiore e il canino superiore. Se il canino primario non cade, quello permanente è costretto ad erompere in direzione mediale rispetto al canino da latte, entrando però in contatto con il palato duro, creando infiammazione e dolore, scarso appetito, difficoltà a masticare correttamente e con il tempo può causare la formazione di una fistola oro-nasale.

persistenza dei denti da latte1 (2)

La malocclusione conseguente può manifestarsi con quadri differenti, anche per gravità. I canini, inferiori o superiori possono venire impattati, cioè non erompere e fuoriuscire completamente. Il canino inferiore o mandibolare, può spingere il canino superiore o il terzo incisivo inferiore in senso buccale/labiale. Il canino inferiore può essere quindi obbligato a fuoriuscire in direzione mediale rispetto al canino mascellare, verso il palato duro, traumatizzandolo continuamente.

Gli incisivi permanenti invece erompono dietro (caudalmente) ai loro analoghi primari. Quando uno o più denti da latte persistono, ci può essere malocclusione con gli incisivi superiori che si ritrovano dietro agli incisivi inferiori, creando così un morso crociato anteriore, con rischio di lesioni traumatiche a carico dei tessuti molli e dolore.

Le opzioni terapeutiche sono essenzialmente due. La prima è attendere la caduta dei denti da latte (decidui, o primari). Purtroppo la maggior parte dei denti primari persistenti è solidamente ancorata nella sua sede. Infatti anche le radiografie mettono in evidenza la radice integra a causa del riassorbimento radicolare di scarsa entità. Quindi la loro caduta da soli è difficilmente probabile. La loro persistenza provocherà malocclusione degli incisivi e dei canini e maggior predisposizione alla parodontite (gengivite, accumulo di tartaro). Quindi l’opzione di aspettare molto spesso non è da prendere in considerazione.

La seconda possibilità è l’estrazione di tutti i denti primari persistenti. Questo è il trattamento di scelta. Si tratta di un’estrazione eseguita in anestesia generale. Viene preceduta da un’eventuale studio radiografico della bocca, ripetuto poi nel post-operatorio. Con una tecnica estrattiva rigorosa, eseguita con la massima delicatezza possibile i rischi sono minimi (ad esempio frattura della corona del dente). Se la radice del dente rimane in sede, questa può anche essere riassorbita nel tempo, ma solitamente in tempi lunghi abbastanza da causare comunque il malposizionamento dei denti persistenti. Durante l’estrazione di denti da latte è purtroppo possibile danneggiare il dente permanente analogo ancora in via di sviluppo.

Nonostante l’estrazione dei denti decidui, è tuttavia possibile che vengano comunque consigliati ulteriori trattamenti per correggere la malocclusione dei denti permanenti.

Malgrado i rischi, l’estrazione dei denti primari persistenti è ad ogni modo sempre consigliata, poiché è molto probabile che la malocclusione conseguente sia ben più grave se vengono lasciati in sede.

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