mercoledì 11 ottobre 2017

Lo striscio ematico

L’esame dello striscio ematico come parte del profilo ematologico (esame del sangue completo) costituisce un passo cardine per la valutazione della salute generale dei nostri amici a quattro zampe, perché fornisce un’ampia gamma di informazioni diagnostiche che le comuni macchine contaglobuli non sono in grado di darci. La sua valutazione, in sostanza, va o meno a confermare l’accuratezza dei valori ottenuti dalla macchina e completa il profilo grazie a considerazioni che solo l’occhio umano di un esperto operatore è in grado di dare.

Entriamo un po’ più nel dettaglio e vediamo quali sono gli obbiettivi che il medico veterinario deve raggiungere in seguito alla valutazione dello striscio ematico:

  • determinare la formula leucocitaria, confrontandola con quella fornita dalla macchina per controllarne l’accuratezza. Con il termine “formula leucocitaria” si intende la distribuzione percentuale delle diverse popolazioni dei globuli bianchi che ricordiamo essere granulociti neutrofili, granulociti eosinofili, granulociti basofili, linfociti e monociti.
  • evidenziare eventuali alterazioni morfologiche sia dei globuli bianchi che dei globuli rossi.
  • ricercare elementi estranei al sangue, come emoparassiti.
  • stimare il numero di piastrine.

Per la preparazione dello striscio di sangue servono essenzialmente vetrini portaoggetto sui quali viene stesa la goccia di sangue e coloranti rapidi che permetteranno all’operatore di distinguere le varie popolazioni di cellule ematiche.

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Lo strumento che permette di esaminare lo striscio ematico è il microscopio binoculare, con obbiettivi a diverso ingrandimento 10, 20, 40 e 100X.

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Lo striscio ottenuto con una buona manualità dovrebbe essere sufficientemente sottile da permettere di vedere attraverso il vetrino. In particolare, nello striscio dovrebbero essere riconoscibili una TESTA (dove è stata appoggiata la goccia), non utilizzabile per la lettura, un CORPO che dovrebbe contenere il monostrato di cellule utile per la lettura, e una CODA frastagliata e convessa dove sono concentrate le piastrine e i globuli bianchi (che però presentano alterazioni morfologiche dato che questa è la zona dove si esercita maggior pressione meccanica durante l’esecuzione dello striscio).

La valutazione dello striscio ematico comincia già a occhio nudo, l’operatore deve infatti capire se il vetrino che ha davanti è idoneo alla valutazione microscopica.

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Facciamo ora una rapida carrellata dei vari ingrandimenti per capire ognuno di essi cosa ci permette di valutare:

  • basso ingrandimento (4X) serve per giudicare la qualità dello striscio, la distribuzione delle cellule, la presenza di grossi parassiti (microfilarie) e per scegliere la zona del monostrato cellulare.
  • basso ingrandimento (10x) serve per valutare la densità, distribuzione e morfologia delle tre popolazioni (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine).
  • medio ingrandimento (20x- 40x) serve per effettuare la conta differenziale dei globuli bianchi.
  • massimo ingrandimento (100x) serve per valutare la morfologia dei globuli rossi (fondamentale in corso di anemie) e dei globuli bianchi (fortemente diagnostica in corso di infiammazioni o neoplasie) ed effettuare la conta delle piastrine.

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