martedì 13 marzo 2018

Malattia pulpare ed endodonzia–prima parte

La polpa dentaria costituisce la parte centrale molle del dente, costituita da tessuto connettivo, macrofagi e cellule linfoidi; inoltre viene attraversata, a partire dall'apice della radice, da vasi sanguigni, linfatici e da fibre nervose. Essa è protetta dai tessuti duri del dente (smalto, dentina e cemento) nella cavità pulpare e se questi sono integri e in salute, la mantengono sana e vitale. La camera pulpare nei denti dei cani giovani è molto ampia e l'apice dentale è aperto, ma con il passare del tempo si restringe per la continua apposizione di dentina secondaria ad opera degli odontoblasti della dentina, con contemporanea chiusura dell'apice. La polpa costituisce il cosiddetto sistema endodontico e le procedure mediche atte al suo trattamento rientrano nella branca dell'odontostomatologia definita "endodonzia".

Il sistema endodontico può essere colpito da diverse patologie, derivate da traumi e/o infezioni, con esposizione o meno all'esterno della polpa.

Le patologie endodontiche hanno cause traumatiche, fisiche, chimiche e batteriche. Si parla di pulpite, per indicare l'infiammazione della polpa, che può essere reversibile, ma molto più spesso irreversibile.

frattura coronale esposizione polpa

I traumi al dente possono danneggiare la polpa, sia che questa non venga esposta e non abbia contatto con l'esterno del dente, sia che la polpa abbia un danno diretto e continuità con l'ambiente della bocca. Quando la polpa è esposta in seguito ad un trauma che frattura la corona del dente, i batteri della bocca vanno ad infettarla velocemente. Se il trauma è avvenuto da poche ore si può conservare il dente con la tecnica di pulpectomia vitale, dove si asporta la parte infetta di polpa e si protegge quella restante con una copertura in materiale biocompatibile. Se la frattura è avvenuta da oltre 24 ore, sarà necessario devitalizzare il dente colpito o valutarne l’estrazione.

Quando il trauma non ha causato l'esposizione della polpa, questa potrebbe essere comunque coinvolta con disturbi della circolazione ematica, emorragie e conseguente aumento della pressione intrapulpare, con rischio di necrosi e successiva infezione. I traumi più comuni sono dovuti a incidenti stradali, cadute dall'alto o alla masticazione di oggetti duri come i sassi.

I batteri del cavo orale possono infettare la polpa attraverso una frattura dello smalto della corona dentale, attraverso una carie profonda o un'otturazione. Anche dall'apice dentale, a livello della radice, i batteri possono risalire verso la polpa dentale infettandola, come nel corso di parodontiti.

Come cause fisiche l'aumento della temperatura può causare pulpite, ad esempio la corrente elettrica, forze di attrito e abrasione eccessive o tecniche dentali usate impropriamente. Anche alcuni prodotti chimici, usati in odontoiatria possono, se non applicati correttamente, danneggiare la polpa provocando pulpite.

pulpite canino superiore

La pulpite irreversibile non trattata evolve in necrosi della polpa; il processo infiammatorio si può estendere al parodonto apicale e all'osso periapicale. La malattia pulpare, e periapicale conseguente, necessita di una terapia appropriata: si può optare per l'estrazione del dente oppure per il trattamento endodontico, se ci sono i requisiti per conservare il dente.

Nel prossimo articolo di odontostomatologia, parleremo di come si presenta un dente con patologia endodontica (pulpite) alla visita e all'esame radiografico e i principali trattamenti endodontici attuabili da veterinari specializzati in endodonzia.

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