martedì 8 gennaio 2019

Cimurro nel Cane

Il cimurro del cane è una malattia estremamente contagiosa causata dal virus del cimurro canino.

Il virus è strettamente imparentato con quello che causa il morbillo, ma la malattia non si trasmette all’uomo.

Nonostante non presenti più la diffusione di una volta grazie alla maggiore diffusione delle vaccinazioni, il cimurro rappresenta comunque una patologia infiammatoria del sistema nervoso centrale piuttosto diffusa. La malattia è più frequente nei cuccioli, ma può colpire anche gli adulti.

Il cimurro colpisce principalmente il cane, ma può interessare in modo grave anche i canidi selvatici, la volpe, il lupo ed altre specie di carnivori come il furetto.

cimurro-cane

Il virus non resiste nell’ambiente esterno, ma si diffonde rapidamente per contatto diretto con cani infetti o può essere trasportato a una certa distanza sugli indumenti delle persone a contatto con i cani infetti.

Nei soggetti colpiti dalla malattia il virus è presente per diversi mesi nello scolo nasale e oculare, che va a formare goccioline disperse nell’aria: la diffusione avviene quindi molto rapidamente nei gruppi di cani, specialmente nei canili e nelle mostre canine. Per questo motivo in queste situazioni è obbligatoria la vaccinazione.

Il virus penetra per via respiratoria ed interessa gli organi linfoidi prima di diffondersi per via ematogena. Generalmente si notano segni aspecifici come inappetenza e febbre, seguiti da sintomi più o meno marcati relativi alle vie respiratorie, all’apparato digerente ed oculare, con il classico scolo oculare mucopurulento.

La sintomatologia ed il grado di interessamento del sistema nervoso centrale variano a seconda del ceppo virale e dallo stato immunitario dell’ospite, che dipende dall’età, dalle vaccinazioni eseguite o dalla presenza di malattie concomitanti. I soggetti più colpiti sono molto giovani (poche settimane o pochi mesi di vita) o con basse difese immunitarie. La mortalità tra i soggetti colpiti è molto alta, e può arrivare all’80%.

Molti cani possiedono una protezione immunitaria parziale, derivante dagli anticorpi materni oppure da una precedente vaccinazione di cui non è stato più effettuato il richiamo, e possono mostrare solo un lieve malessere, a volte con scolo oculare, nasale e tosse.

cane-cimurro

Questi cani sono i principali responsabili della diffusione della forma grave della malattia ad altri cani non vaccinati presenti nel gruppo.

Esistono diverse forme della malattia:

· Forma respiratoria: si manifesta con difficoltà respiratorie, scolo nasale e tosse. È possibile lo sviluppo di un’infezione batterica secondaria.

· Forma digerente: gastroenterite con vomito e diarrea.

· Forma cutanea: dermatite con ispessimento della cute del naso e cuscinetti plantari (da cui deriva il nome in inglese di “hard pad disease”). Questa forma può essere associata a sintomi del sistema nervoso centrale.

· Forma nervosa: La sintomatologia neurologica può verificarsi 2 o 3 settimane dopo l’esordio dei sintomi respiratori o digerenti, la maggior parte così lievi da passare inosservati. Molti animali soccombono in pochi giorni dopo aver manifestato sintomi vestibolari, cerebellari, atassia, paresi, convulsioni e deficit visivi. Uno dei sintomi più caratteristici del cimurro è il mioclono, cioè continui episodi di contrazioni dello stesso muscolo o gruppo muscolare, spesso negli arti o nel capo. Pochi animali, dotati di una buona risposta immunitaria, manifestano lievi sintomi neurologici che regrediscono, altri tendono a cronicizzare la sintomatologia, che può regredire per varie settimane e non presentare necessariamente esito fatale.

· Forma oculare: sintomi di congiuntivite, cioè scolo oculare.

La diagnosi in vita è difficile e, a volte, non è possibile conseguirla.

Gli esami del sangue non forniscono particolare aiuto nella diagnosi, ad eccezione della grave linfopenia che si può riscontrare all’esame emocromocitometrico. L’esame del liquido cefalorachidiano può essere di grande aiuto, anche se non sempre consente di avere una diagnosi certa.

La terapia è di sostegno e sintomatica per le forme respiratoria, digerente ed oculare, ma non esiste praticamente per la forma nervosa: il mioclono non è trattabile, mentre sequele convulsive devono ricevere lo stesso trattamento sintomatico dell’epilessia idiopatica.

Il cimurro nervoso presenta alta percentuale di mortalità spontanea, per cui la prognosi è sempre riservata.

Da tempo esistono vaccini attenuati che proteggono egregiamente i cani dal cimurro e che hanno portato la drastica riduzione del numero di casi. La protezione vaccinale non sembra però essere così valida nei confronti della forma nervosa, poiché quest’ultima viene segnalata anche in soggetti immunizzati.

Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello

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