mercoledì 30 gennaio 2019

Alterazioni Comportamentali Legate Al Dolore

Spesso osserviamo nei nostri animali domestici alterazioni comportamentali improvvise o graduali che non sappiamo spiegarci.

Il dolore, definito dall’International Association for the Study of Pain (IASP) come “un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata ad un danno tissutale..”, spesso è causa di alterazioni comportamentali “inspiegabili”.

Le nuove teorie sul dolore prendono in considerazione l’organismo animale (mente+corpo) come un’unica entità e tengono conto oltre che dell’aspetto “fisico” dello stimolo dolorifico anche dell’interpretazione emozionale dell’esperienza dolorosa, ovvero come l’animale interpreta e affronta il dolore.


Un comportamento viene definito patologico quando l’animale perde la capacità di adattare le sue risposte agli stimoli ambientali. Questa capacità viene definita plasticità comportamentale ed è legata alla capacità delle aree cognitive del cervello di governare gli stati emozionali. Il dolore può andare ad alterare l’assetto emozionale del nostro amico a quattro zampe e di conseguenza minore sarà la sua plasticità comportamentale, minore sarà la capacità di risposta adeguata in presenza dello stimolo dolorifico.

Un’altra componente molto importante da tenere in considerazione è la memoria. I nostri animali sono in grado di ricordare le esperienze negative e in quale contesto sono avvenute (come ad esempio essere portato in un Ambulatorio Veterinario in un momento in cui stava male e aver subito delle iniezioni). Spesso se l’esperienza negativa si ripete i soggetti più paurosi o con meno capacità di adattamento possono sviluppare comportamenti di sensibilizzazione (aumento progressivo delle risposte di paura) e di anticipazione emozionale (generalizzazione degli stimoli come ad esempio l’atto di salire in macchina).

Gli studi degli ultimi anni hanno evidenziato come uno stato dolorifico cronico possa portare ad una riduzione della sostanza grigia della neocorteccia e di conseguenza possa favorire l’instaurarsi di patologie comportamentali.

Le patologie comportamentali che si possono riscontrare con maggiore frequenza sono la depressione acuta (legata spesso a traumi), la depressione cronica ( che può evolvere in perdita della capacità di apprendimento e alterazioni dei processi cognitivi), l’aggressività legata ad una patologia organica (infiammazione, neoplasie, malattie endocrine ecc) e la sindrome reattiva degli stati algici che si differenzia dalla precedente poiché in questo caso l’aggressività progredisce nel tempo (ad esempio si può passare dal ringhio al morso) e può progredire con l’instaurarsi di una vera e propria fobia sociale.

In tutti questi casi il consiglio è di contattare il vostro Medico Veterinario di fiducia che insieme ad un Medico Veterinario Esperto in Comportamento potrà valutare la situazione specifica e studiare un protocollo terapeutico personalizzato.

Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello
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