martedì 4 ottobre 2016

Il Mio Gatto Non Mangia

Le cause per le quali il tuo cane o il tuo gatto non mangia, e per cui potrebbe essere necessario alimentarlo ricorrendo al sondino nasogastrico o nasoesofageo, sono molteplici: malattie infettive, traumi facciali, erosioni della lingua, tumori.

In presenza di un animale anoressico è importante distinguere se non riesce a mangiare o se non vuole mangiare.

In alcuni casi l’animale vorrebbe mangiare ma non riesce a farlo per difficoltà ad afferrare, a masticare o a deglutire il cibo a causa di malattie della bocca, disturbi neurologici o problemi ortopedici della mandibola.

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In altre situazioni il cane o il gatto rifiuta il cibo per la presenza di nausea: in questo caso sono comuni allappamenti (leccamenti delle labbra), scialorrea (perdita di saliva), deglutizione e conati di vomito quando si prova ad avvicinare il cibo.

Le cause di nausea sono molte. Le più comuni sono riferibili a patologie gastroenteriche, epatiche, pancreatiche e renali.

Un' ulteriore causa di anoressia può essere la compromissione dell’olfatto per patologie nasali o, più raramente, neurologiche.

Prima di ricorrere all’apposizione del sondino per l’alimentazione è necessario trattare farmacologicamente il dolore, il vomito e la nausea eventualmente presenti.

Per invogliare l’animale ad alimentarsi è consigliabile proporre alimenti con gusto e consistenza diversi (secchi e umidi) ma comunque invitanti e profumati. Per aumentare l’appetibilità del cibo può essere utile scaldarlo leggermente per sprigionarne l’aroma.

E’ inoltre molto utile avere delle piccole attenzioni verso l’animale come accarezzarlo mentre si tenta di alimentarlo e provare a proporre il cibo con le mani.

Quando tutte queste “strategie” falliscono e l’anoressia persiste per due-tre giorni può essere necessario ricorrere all’alimentazione forzata mediante sondino.

Presso la nostra struttura ricorriamo generalmente all’applicazione del sondino naso-esofageo, un “tubicino” morbido che, dopo una lieve sedazione per evitare fastidio al paziente, viene fatto scivolare delicatamente attraverso una narice fino all’esofago.

Una volta controllato il corretto posizionamento, il sondino viene fissato alla cute della testa perché rimanga nella sede corretta. Per evitare che l’animale si possa ferire nel tentativo di rimuoverlo si applica un collare Elisabetta.

Per l’alimentazione si utilizza una dieta liquida altamente concentrata che viene introdotta nel sondino attraverso una siringa.

L’animale con il sondino deve rimanere ricoverato presso la Struttura Veterinaria: si tratta di un dispositivo medico che deve essere gestito da personale specializzato per evitare errori anche molto gravi.

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Per il fissaggio del sondino si utilizzano punti metallici atraumatici; una volta rimosso non rimangono quindi cicatrici o lesioni sulla pelle, al massimo un lieve rossore paragonabile ad una puntura.

Il sondino è un mezzo molto utile e sicuro, ma deve necessariamente essere controllato ogni volta che viene somministrato cibo all’animale per evitare la complicazione più grave, la polmonite “ab ingestis”, un'infezione legata all’introduzione di materiale alimentare nelle vie respiratorie.

Il sondino può salvare la vita del cane o del gatto perché consente al Medico Veterinario di somministrargli la quantità di cibo sufficiente a garantire il corretto apporto calorico giornaliero anche in condizioni in cui non potrebbe alimentarsi spontaneamente.

Un’insufficiente nutrizione è causa di deficit energetici, riduzione delle difese immunitarie, depressione del sistema nervoso centrale, riduzione del volume dei visceri e della muscolatura scheletrica, disfunzioni respiratorie, cardiache, epatiche e renali. L’utilizzo del sondino per l’alimentazione, oltre ad essere in molti casi un vero e proprio “salvavita”, consente anche una ripresa più rapida dell’animale, con conseguente riduzione dei tempi di ricovero.

Presso la nostra Struttura abbiamo apposto il sondino naso-esofageo a moltissimi cani e gatti affetti da malattie come Parvovirosi, Panleucopenia, Calicivirosi, lesioni neoplastiche della lingua o delle fauci, lesioni traumatiche della mandibola e dell’esofago, erosioni della lingua da sostanze caustiche ottenendo grandi successi terapeutici ed enormi soddisfazioni.

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