
Ecco, infatti, profilarsi all’orizzonte una nuova proposta emendativa che secondo quanto dice Roberto Antonione (PdL), relatore della III Commissione, sembra escludere la “punibilità”di determinati interventi chirurgici quando eseguiti dal medico veterinario per scopi terapeutici e, nel caso specifico della caudotomia (taglio della coda), qualora questa risulti prevista dagli standard morfologici a salvaguardia della salute e del benessere dell’animale”.
Il Sottosegretario Francesca Martini, nel corso della seduta del 17 Novembre scorso, ha sottolineato che la linea indicata dai relatori corrisponde a quella del Governo, il quale nel frattempo si è rivolto ad enti ed organizzazioni specializzati per approfondire l’argomento.
Il Presidente della Commissione Affari Esteri, Stefano Stefani, ha aggiunto di condividere la proposta e di volerla integrare con la previsione secondo cui la caudotomia non può essere praticata oltre il secondo mese di vita dell’animale.
Giulia Bongiorno, presidente della II Commissione di giustizia, sottolinea l’importanza della tutela dell’animale e del dover capire se certi interventi, quali appunto il taglio della coda, rientrino effettivamente in un discorso di salvaguardia dell’animale. Secondo l’avvocato la nuova proposta sembra andare in questa direzione.
Infine Rodolfo Giuliano Viola rimarca il ruolo imprescindibile del Centro di referenza nazionale per il benessere animale come riferimento per prendere determinate decisioni e suggerisce nuove riflessioni soprattutto sul ruolo del medico veterinario in certi interventi.
Articolo a cura della Dr.ssa Martina Chiapasco
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