mercoledì 20 gennaio 2010

Salvaguardiamo i cani di razza così da garantire un miglioramento del benessere anche per chi “puro”non è: notizie dall’Inghilterra.

 

Il Dr. P.Bateson, Professore all’Università di Cambridge e  Presidente della Società di Zoologia londinese, ha condotto recentemente uno studio, della durata di 10 mesi, sulle razze canine volto a stabilire lo stato attuale dell’arte (diffusione, gestione, cura) e soprattutto a delineare nuove “linee guida” tali da garantire un “miglioramento”generale nell’ambito del benessere animale. Per condurre questa “inchiesta”, il Professore ha coinvolto allevatori, veterinari liberi professionisti, accademici specializzati in “benessere animale”, istituzioni,  gruppi cinofili, proprietari di cani.  Il report finale, redatto dallo stesso Bateson, ha sollevato diverse questioni inerenti il benessere dei cani in generale, al di là dell’essere di razza o meticci.

cani di razza

Punti importanti, applicabili e in taluni casi “già" applicati” in Italia, sono ad esempio i controlli obbligatori morfo funzionali e sanitari sui riproduttori, pratica che in Italia, come ci ricorda il Dr.Vezzoni (Presidente FSA), va sotto il nome di Riproduzione Selezionata; la necessità, ed è questo uno dei punti salienti, di rivedere gli standard di razza in funzione del benessere e della salute dei cani e non più dell’’estetica, spesso causa di selezioni esasperate e contro natura!; il ruolo centrale dei veterinari come referenti per stabilire a livello medico-sanitario quali sono le malattie a cui determinate razze risultano più predisposte, gli interventi “preventivi” possibili e anche le regole base sulla gestione dell’animale in base all’età, la taglia, la razza, lo stile di vita.

L’inchiesta inglese, quindi, non vuole essere un atto pubblicitario a favore dei cani di razza, ma è di fatto un’inchiesta dettata dal buon senso e dalla conoscenza profonda del mondo cinofilo e che, si spera, possa servire a porre maggiore attenzione verso i  cani, di razza e non, non come oggetti “di mode”, ma quali soggetti degni di cura e rispetto.

A cura della Dr.ssa Martina Chiapasco

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