Alcuni ricercatori dell’Università di Padova, Trento e Saskatchewan (Canada) hanno recentemente pubblicato sulla rivista Biology Letters, della Royal Society, i risultati di un curioso studio: sembra che volatili di differenti specie (pulcini di pollo, di 5 giorni d’età!, e nocciolaie di Clark adulte) siano in grado di identificare, in base alla posizione ordinale, un oggetto inserito in una fila insieme ad altri identici, allineati e disposti perpendicolarmente di fronte all’animale. Se poi la fila viene ruotata di 90°, nessun problema: il risultato è lo stesso!. In buona sostanza i ricercatori sostengono che gli animali “reclutati” per l’esperimento siano in grado di riconoscere l’oggetto grazie alla loro capacità di “contare” o, se si preferisce, di “far di conto” con un metodo molto simile a quello adottato dagli uomini ovvero partendo da sinistra e procedendo verso destra!.
Ovviamente prima di lanciare proclami sulle migliori capacità matematiche dei volatili rispetto all’uomo, i ricercatori hanno avvertito della necessità di approfondire ulteriormente l’argomento, per valutare altresì l’attendibilità di un’ipotetica origine evolutiva comune tra le due specie.
In un tempo di dilagante e, soprattutto, preoccupante (!) analfabetismo sembra che tutti, ma proprio tutti, bipedi e non, abbiano qualcosa da insegnarci!.
A cura della Dr.ssa Martina Chiapasco
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