Apriamo oggi il nostro breve percorso nel campo dell'ematologia parlando dei globuli rossi.
I globuli rossi, anche detti eritrociti, sono cellule piccole, prive di nucleo e, nella maggior parte dei mammiferi, hanno una struttura simile a dischi biconcavi da cui vengono chiamati anche discociti. All'osservazione al microscopio nel cane presentano un caratteristico “pallore centrale” non visibile, invece, nel gatto.
Gli eritrociti hanno dimensioni ridotte (diametro: 7µm nel cane / 5,5-6µm nel gatto) e normalmente rimangono nel circolo sanguigno per alcuni mesi nonostante la loro scarsa capacità di sintesi e le ripetute esposizioni ad insulti meccanici e metabolici. Dopo aver deposto una goccia di sangue su un vetrino, averla “strisciata” e opportunamente colorata,nel gatto è possibile osservare i globuli rossi disposti uno sull'altro, come monete impilate: queste formazioni vengono chiamate rouleaux e sono considerate normali nei felini. Anche il cane può presentare rouleaux, ma in questa specie bisogna prestarvi maggiore attenzione, perché tendono ad assumere un significato patologico.
I globuli rossi svolgono principalmente tre funzioni: il trasporto dell'ossigeno (O2) ai tessuti, il trasporto dell'anidride carbonica (CO2) a livello polmonare ed il cosiddetto tamponamento degli ioni idrogeno (H2), meccanismo chimico utile per mantenere la corretta omeostasi interna. Gli eritrociti sono in grado di trasportare ossigeno perché contengono una molecola chiamata emoglobina (Hb) capace di legarlo a sé e veicolarlo (l'affinità tra i due aumenta proprio all'aumentare della concentrazione di ossigeno nel sangue). La quantità totale di ossigeno in circolo dipende pertanto dalla concentrazione di Hb presente, ma anche dalla pressione parziale dell'ossigeno disciolto nel sangue e, ultimo ma non meno importante, dall'affinità dell'emoglobina stessa per l'O2. Quest'ultima viene ridotta se aumentano gli ioni idrogeno e l'anidride carbonica precedentemente nominati: da questo l'importanza di un corretto equilibrio tra le concentrazioni delle molecole descritte.
La produzione di globuli rossi avviene nel midollo osseo e richiede ferro in quantità molto maggiore rispetto a quella necessaria per tutti gli altri tipi di cellule dell'organismo: lo sviluppo delle cellule eritroidi generalmente vuole dal 70 al 95% del ferro circolante nel plasma. Anche l'emoglobina per svolgere le sue funzioni necessita di ferro e contiene addirittura il 55-65% della quantità corporea totale!. L'assorbimento del ferro varia a seconda dell'età, dello stato di salute degli animali e della quantità ingerita dagli alimenti.
La maggior parte degli eritrociti circola nel sangue per un periodo di tempo ben definito (tempo di sopravvivenza o intervallo di vita) che negli animali domestici varia da 2 a 5 mesi a seconda della specie. Questo intervallo è correlato al peso corporeo ed alla rapidità del metabolismo: animali di dimensioni più piccole ovvero con metabolismo più veloce hanno globuli rossi con un tempo di sopravvivenza minore. Col passare del tempo le cellule “invecchiano” e finiscono per essere “mangiate” (fagocitate) da altre cellule “spazzine”(sistema fagocitario mononucleato): la milza è l'organo principe di questo processo.
Quando la distruzione dei globuli rossi diviene eccessiva e/o la loro produzione a livello midollare risulta insufficiente, la quantità totale degli eritrociti circolanti diventa minore rispetto alla norma: questo fenomeno va sotto il nome di anemia. All'opposto un aumento sopra il range della concentrazione di globuli rossi viene definita eritrocitosi. L'anemia rappresenta un capitolo estremamente complesso dell'ematologia data l'enorme varietà di cause e fattori concomitanti che possono determinarla. Essa non è di per sé una malattia, bensì un “sintomo” ed esistono numerosi metodi di classificazione che consentono di determinarne le cause scatenanti nonché le potenziali terapie da adottare. In linea generale le anemie si distinguono a seconda dell'origine che può essere dovuta a:
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un aumento della distruzione eritrocitaria (emolisi)
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una perdita eccessiva di globuli rossi (emorragia)
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una diminuita produzione a livello midollare
L'eritrocitosi (o policitemia) viene all'opposto definita come un aumento del valore dell'ematocrito (HCT), dell'emoglobina e del numero di eritrociti circolanti rispetto ai normali indici di riferimento. Si può inoltre differenziare in eritrocitosi relativa (falsa) quando l'ematocrito risulta elevato ma la massa eritrocitaria è normale: il fenomeno è dovuto o a contrazione della milza, che aumenta transitoriamente la quantità di globuli rossi o ad uno stato di disidratazione. L'eritrocitosi assoluta,invece, è quella in cui l'ematocrito aumenta proprio in seguito all'aumento della massa eritrocitaria dell'organismo. Ciò avviene per incremento della produzione di eritropoietina (EPO: fisiologicamente deputata a stimolare la produzione di globuli rossi) oppure in seguito a malattie che portano alla proliferazione di eritrociti, di solito per compensare stati di ridotta concentrazione ematica di ossigeno quali, ad esempio, cardiopatie, malattie polmonari croniche e patologie renali.
Nel prossimo articolo dedicato alle cellule del sangue parleremo delle piastrine, vi aspettiamo sul tgvet.
A cura della Dr.ssa Martina Chiapasco
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