mercoledì 9 novembre 2011

Bradiaritmie

Dopo aver affrontato in generale le aritmie, vedremo ora nello specifico le bradiaritmie.
Le bradiaritmie sono un gruppo di disturbi del ritmo che presentano frequenza di scarica ventricolare inferiore ai limiti della norma in cui vengono inclusi i disturbi dell’automatismo sinusale ed i disturbi della conduzione atrioventricolare.
Le più comune bradiaritmie in corso di emergenze cardiovascolari includono gli arresti sinusali isolati o associati alla sindrome del seno malato, i blocchi atrioventricolari di grado avanzato ( II, III) e il ritmo senoventricolare. Queste bradiaritmie sono caratterizzate, quando sintomatiche, da: sincopi, debolezza periodica o stabile, shock cardiogeno ipocontrattile.

BRADICARDIA SINUSALE
La bradicardia sinusale è un ritmo con le caratteristiche tipiche del ritmo sinusale con una frequenza di scarica inferiore alla norma.

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ARRESTO SINUSALE
L’arresto sinusale è un disturbo dell’automatismo caratterizzato da un arresto temporaneo dell’attività del nodo del seno. Questo disturbo si evidenzia con a livello elettrocardiografico come una pausa improvvisa dopo un complesso sinusale.

ecg1 La durata della pausa è superiore al doppio della durata del ciclo sinusale di base.

SINDROME DEL SENO MALATO
La sindrome del seno malato è una patologia caratteristica dei soggetti di razza Bassotto, West Highland White Terrier e Schnauzer nano di sesso femminile e di età adulta/anziana.
Questa patologia è caratterizzata da bradicardia sinusale patologica ed arresti sinusali ripetuti.

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La diagnosi differenziale è posta con la bradicardia sinusale, l’arresto sinusale o il blocco sinusale.
Una scarsa risposta al test con l’atropina suggerisce la presenza di una sindrome del seno malato.
La sindrome del seno malato porta a una riduzione della portata cardiaca con la comparsa di manifestazioni cliniche quali la debolezza marcata, gli episodi sincopali e le crisi convulsive.
Se l’animale è asintomatico non necessita la terapia.
Se si osservano dei segni clinici più importanti può essere attuata una terapia con l’atropina per via parenterale o con altri farmaci anticolinergici ( propantelina ). Il miglioramento clinico può essere ottenuto mediante l’impiego della teofillina.
Per il controllo a lungo termine della bradiaritmia è richiesto l’impianto di un pacemaker artificiale ventricolare.
La terapia per la  bradicardia,  quando necessaria, si basa sull’ uso di atropina alla dose di 20-40 μg/Kg q 30 minuti. Se il risultato è evidente (aumento della frequenza a 150 – 200 bpm) il nodo sinusale è normale e si tratta di contrastare un ipertono vagale.
Nel prossimo articolo finiremo di trattare le bradiaritmie con i blocchi atrioventricolari di I, II e III grado.

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