martedì 26 marzo 2013

Terza età: stomatite cronica felina

Nel gatto anziano sono molto frequenti problemi di natura odontostomatologica. Esistono patologie che non coinvolgono direttamente la struttura dentaria, ma sono comunque origine di seri problemi alla bocca e all'apparato masticatore, compromettendo la capacità di alimentarsi del gatto e di conseguenza il suo benessere.

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Una di queste è per l'appunto la stomatite cronica felina, caratterizzata da dolorose lesioni infiammatorie ulcerative della mucosa buccale. Le lesioni sono principalmente localizzate a livello della mucosa alveolare che delimita i premolari inferiori e superiori, così come sulle pliche palatolinguali. Sebbene siano patologie che non coinvolgono direttamente il dente, nel gatto anziano spesso è associata una parodontite concomitante. La parodontite si sviluppa per azione del sistema immunitario contro i batteri Gram negativi normalmente presenti nella bocca. Nel gatto anziano però, naturalmente immunodepresso, il sistema immunitario non è così efficiente e il risultato e lo sviluppo concomitante di una malattia parodontale, che complica la sintomatologia e compromette la risoluzione del problema.

La stomatite cronica felina è una patologia che può essere complicata anche dalla presenza di alcune malattie sistemiche caratteristiche anch'esse del gatto anziano, prima tra tutte l'insufficienza renale. In un gatto nefropatico difatti i livelli sierici di urea, o azotemia, tendono a essere molto elevati, ancor di più se l'insufficienza renale non è ben controllata. L'urea è un prodotto di degradazione delle proteine che viene naturalmente eliminata dai reni, quando questi non funzionano tende ad accumularsi nel sangue. Essendo un prodotto istolesivo, oltre a creare danni agli organi interni uno dei tessuti più frequentemente colpiti è per l'appunto la mucosa buccale; ciò crea inevitabilmente ulcere e lesioni che possono causare o complicare una già presente gengivite – stomatite.

Il trattamento medico prevede l'utilizzo di antibiotici, anti - infiammatori, immunosoppressori, e spesso è il primo a essere utilizzato. Se anche non consente la guarigione, permette una remissione più o meno lunga dei sintomi. Quello che, attualmente da migliori risultati è il trattamento odontoiatrico, che consiste nell'estrazione di tutti i denti affetti da periodontite moderata o grave, di quelli che presentano riassorbimenti odontoclastici e di quelli contigui alle lesioni da buccostomatite o palatoglossite. A condizione di reperire tutti i frammenti radicolari nascosti, grazie alle radiografie dentarie, i risultati ottenuti sono pari all' 80% di guarigioni cliniche.

Questo trattamento, spesso aggressivo, migliora il benessere e la condizione generale dell'animale e gli consente di ritrovare le migliori condizioni di vita possibili.

 

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