martedì 6 maggio 2014

Giardia e Cryptosporidium: diarrea nel gatto

 

giardia borgarello

Affrontiamo oggi due malattie clinicamente sovrapponibili e responsabili di diarrea cronica nel gatto: la giardiasi e la cryptosporisdosi. La loro importanza deriva, più che dalla gravità dei sintomi, dal fatto di essere zoonosi ovvero malattie potenzialmente trasmissibili all'uomo. La loro prevalenza è molto variabile a seconda delle aree geografiche.

Giardia e Cryptosporidium sono entrambi protozoi accomunati da numerose caratteristiche, motivo per cui vengono trattati simultaneamente: hanno la stessa modalità di trasmissione, sintomatologia sovrapponibile, egual resistenza ai comuni disinfettanti chimici, sono entrambi potenziali responsabili di zoonosi (tramite acqua potabile) e danno infezioni particolarmente pericolose in soggetti immunocompromessi.

Entrambi gli agenti si trasmettono da un ospite all'altro nell'acqua (waterborne disease) o direttamente (via oro-fecale), con un andamento spesso stagionale (autunno-inverno). La sintomatologia è molto simile e sostanzialmente caratterizzata da diarrea, con possibile muco e/o sangue, spesso cronica e non accompagnata da altri segni particolari, talora dimagramento: l'animale “nel complesso sta bene”. Tra gli agenti chimici di disinfezione utilizzabili per eliminare le oocisti dall'ambiente (acqua), i cloruri necessitano di un dosaggio piuttosto elevato (improponibile se si fa riferimento ad un discorso più ampio di “potabilità”), mentre l'utilizzo di ammoniaca richiede una soluzione al 5% e un 'esposizione delle oocisti per almeno 20 minuti.

Ciclo-vitale-della-Giardia borga

La giardia è un protozoo flagellato extracellulare con un ciclo di vita diretto, che vive nel piccolo intestino del gatto in forma di trofozoite adeso all'orletto a spazzola degli enterociti: la sua presenza provoca una diarrea da malassorbimento. Si replica per fissione binaria e forma oocisti ovoidali che vengono espulse attraverso le feci. Il gatto può essere infestato da Giardia intestinalis (colpisce anche l'uomo) e Giardia felis. E' una malattia molto comune nei gatti soprattutto al di sotto dei tre anni di vita o in soggetti immunocompromessi. La trasmissione avviene per via oro-fecale tramite ingestione di cisti dall'acqua, cibo o ambiente. La sintomatologia, come già detto, è prevalentemente caratterizzata da diarrea intermittente cronica, pastosa, ricca di muto, talvolta accompagnata da vomito, anoressia, letargia e perdita di peso; in altri casi soggetti portatori e diffusori possono risultare asintomatici.

Giardia

Cryptosporidium è un protozoo intracellulare obbligato, penetra all'interno delle cellule epiteliali dei villi provocandone atrofia e distruzione con conseguente diarrea da malassorbimento. L'infezione avviene per ingestione di oocisti che, una volta rotte, rilasciano sporozoiti: questi invadono gli enterociti, iniziano a moltiplicarsi all'interno di essi fino a formare nuove oocisti tondeggianti di due tipi: a parete sottile, responsabili di fenomeni di autoinfestazione (si rompono ancora all'interno dell'ospite in cui sono state prodotte) e a parete spessa, diffuse nell'ambiente. Il gatto può essere infestato da Cryptosporidium parvum (colpisce anche l'uomo) e C. felis. Molto spesso la cryptosporidiosi si verifica come infezione secondaria in soggetti gravemente immunodepressi, ad esempio in corso di Fiv, FeLV, panleucopenia o patologie gastro-enteriche primarie quali la coccidiosi (Isospora spp.).

La diagnosi di giardiasi avviene in primis per esame diretto delle feci, sia a fresco che per flottazione. A fresco, se il campione è stato appena prelevato, è possibile rilevare i trofozoiti caratterizzati da una membrana ondulante e un moto lento e “rotolante”; l'utilizzo di soluzione di Lugol o blu di metilene consente di visualizzare le strutture interne. Mediante esame per flottazione, invece, si vanno a ricercare le oocisti. Altri possibili test, da eseguire sempre in seconda battuta rispetto ai suddetti, nei casi dubbi o per differenziare altre patologie, sono: ELISA, IFA e PCR. La diagnosi di cryptosporidiosi, invece, risulta più difficoltosa: al microscopio per esame diretto è molto difficile rilevare le oocisti, essendo di dimensioni ridotte. Ecco perché bisogna ricorrere a laboratori specializzati in grado di eseguire tecniche di concentrazione con centrifugazione, colorazioni specifiche (Ziehl neelsen modificata) o IFA.

flottazione borg

La terapia per la giardiasi si basa sull'utilizzo di antibiotici mirati (metronidazolo: 25mg/kg SID/BID, PO per 5-7 giorni) e antiprotozoari (fendebendazolo:50mg/kg, SID, PO per 3-5 giorni). Un soggetto può essere considerato “negativo” se almeno tre esami delle feci a distanza di 15 giorni ciascuno danno esito negativo. Le terapie per la cryptosporidiosi, per quanto dubbie, prevedono l'uso di antibiotici quali: tilosina (10-15mg/kg ogni 8-12h per 21 giorni), clindamicina e azitromicina (10mg/kg SID per 14 giorni).

A cura della dott.ssa Martina Chiapasco della Clinica Veterinaria Borgarello.

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