martedì 25 luglio 2017

L'aumento della fame nel gatto

La polifagia è definita come l’ingestione di una quantità sproporzionata di cibo che può essere accompagnata da un aumento del peso corporeo o da perdita di peso.


Le cause alla base del problema possono essere fisiologiche o patologiche.
Tra le cause fisiologiche ritroviamo l’esercizio fisico intenso, la gravidanza, la lattazione e le basse temperature ambientali. In questa caso l’anamnesi potrebbe essere sufficiente per emettere una diagnosi e riadattare le quantità di cibo giornaliero ai reali fabbisogni dell’animale. A volte anche l’assunzione di alimenti di scarsa qualità potrebbe portare a polifagia
In caso di cause patologiche la polifagia può essere accompagnata da aumento  o da calo del peso corporeo.

Solitamente le cause di polifagia che portano ad aumento del peso sono dovute ad un eccesso alimentare o all’uso di cibi troppo appetibili. Talvolta per problemi comportamentali e per noia i gatti sono portati a consumare eccessive quantità di cibo in mancanza di un arricchimento ambientale idoneo.
Sono possibili anche forme di polifagia iatrogena dovuta all’assunzione di alcuni farmaci come gli anticonvulsivanti, i corticosteroidi e i progestinici.


Tra le patologie che possono portare a polifagia con aumento del peso ci sono diverse endocrinopatie quali il diabete mellito e l’ipertiroidismo, malattie legate al malassorbimento dei cibi (malattie gastroenteriche e parassitarie) o malattie neoplastiche.

Per indirizzarsi nella diagnosi l’anamnesi è in ogni caso di fondamentale importanza per capire se la razione che viene somministrata è adeguata ai fabbisogni dell’animale in quella fase della vita ricordandosi sempre che alcuni cambiamenti possono richiedere degli adattamenti delle quantità o qualità del cibo.
Successivamente se dall’anamnesi si sospetta una patologia sottostante si dovranno eseguire emocromo, profilo biochimico con misurazione della glicemia, profilo tiroideo ed esame delle urine e delle feci.
Il riscontro di iperglicemia può essere suggestivo di diabete mellito soprattutto se confermato da una concomitante glicosuria. Se c’è il dubbio che il gatto possa essere stressato dal prelievo e dalle necessarie manipolazioni si può effettuare anche la misurazione delle fruttosamine sieriche che rappresentano la “media” della glicemia nei giorni precedenti e non sono quindi influenzate dal prelievo. Ovviamente in caso di conferma di diabete dovrà essere istituita un’idonea terapia alimentare e se è il caso iniziare una terapia a base di insulina.

Per la diagnosi di ipertiroidismo si dovranno rilevare elevati livelli di T4-fT4 associati ai sintomi clinici caratteristici (polifagia, poliuria e polidipsia, vomito e diarrea, soffio cardiaco) ed eventuali reperti di laboratorio compatibili con questa patologia. Anche nel caso dell’ipertiroidismo ci saranno diverse terapie specifiche per diminuire il livello di ormoni tiroidei circolanti (terapia chirurgica, farmacologica o alimentare).


La patologie parassitarie rilevabili attraverso l’esame delle feci dovranno essere trattate con gli appositi prodotti svermanti.
Nel caso in cui dagli esami effettuati non dovessero emergere anomalie indicative delle patologie sopra elencate saranno necessari ulteriori accertamenti per indagare l’apparato gastroenterico. Si potranno effettuare radiografie ed ecografia dell’addome ed esami sierologici specifici mirati a evidenziare il malassorbimento.
Per la diagnosi di patologie neoplastiche, soprattutto se in fase precoce, potrebbero essere necessarie indagini più approfondite come la TAC.

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