lunedì 20 luglio 2020

Narcolessia e Cataplessia nel Cane

Anche nel cane possiamo riscontrare disordini quali la narcolessia o la cataplessia? Si! I nostri animali, come noi, possono soffrire di queste patologie.

La narcolessia è un disturbo del ritmo sonno-veglia e si manifesta con la tendenza del soggetto affetto a cadere nel sonno profondo durante il giorno, mentre magari è intento a fare qualcosa.

La cataplessia è invece un disturbo che causa la perdita del tono muscolare in maniera inspiegabile nel corso della giornata. Si può manifestare in maniera lieve, con la sola perdita di tono dei muscoli masticatori con conseguente “bocca spalancata” o più severamente con la perdita di tono di tutta la muscolatura che esita in collasso senza perdita di coscienza.




La narcolessia, pur non essendo una patologia molto frequente, è riportata in molte razze canine tra le quali: Dobermann, Labrador Retriever, Beagle, Bassotto e Barbone Nano.

Spesso la cataplessia si manifesta con spasmi muscolari o paralisi flaccida senza la perdita di coscienza. La durata del fenomeno normalmente non supera i 20 minuti, successivamente ai quali il nostro animale torna perfettamente normale.

Non rientrano in questa patologia eventi quali la perdita di urina o feci, l’ipersalivazione o la rigidità di gruppi di muscoli.
E’ frequente che questi episodi capitino più volte nell’arco di una giornata ed è stato dimostrato da studi scientifici che la causa scatenante può essere un’ipereccitazione (la visione del cibo oppure la preparazione del gioco), questo fenomeno può essere “controllato” da uno stimolo tattile o verbale.

Come mai accade? Il meccanismo patogenetico alla  base di queste patologie non è ancora del tutto chiarito, sembra si tratti di uno squilibrio tra neurotrasmettitori e sistema nervoso centrale. Alcuni studi pongono al centro di questo fenomeno l’ Oressina, un importante neurotrasmettitore che ha come funzione principale quella di modulare il sonno.

La diagnosi si basa sul riconoscimento dei segni clinici tipici che possono anche essere indotti nella maggior parte degli animali affetti (mostrando il cibo oppure facendoli fare esercizio), al momento non è ancora disponibile un esame di laboratorio in grado di valutare i livelli di Oressina.

Questa patologia non mette a rischio la vita del nostro animale ma esistono terapie farmacologiche mirate che possono ridurre le manifestazioni e migliorare la qualità di vita del paziente.




Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello

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