L’epilessia è la patologia neurologica di più frequente riscontro in Medicina Veterinaria e, comprensibilmente, costituisce un evento drammatico per il proprietario.
Per queste ragioni in passato ci siamo già occupati di epilessia negli articoli epilessia nel cane il vademecum, epilessia nel cane, epilessia faq nel cane, a vostra disposizione a questi link per chi volesse approfondire o “rispolverare” l’argomento.
Una crisi convulsiva è la manifestazione clinica di un’attività elettrica eccessiva a livello della corteccia cerebrale.
Una crisi convulsiva singola, anche se di tipo generalizzato completo, caratterizzata ciò da perdita di coscienza, pedalamento, perdita di saliva, urine e, a volte, feci, pur costituendo sempre un evento drammatico per il proprietario, non pone mai il paziente a rischio di vita e quindi non costituisce un’emergenza.
Le crisi convulsive, viceversa, devono essere considerate pericolose per l’animale quando si ripetono a brevi intervalli: è il caso dello stato epilettico e delle crisi a grappolo o cluster.
Lo stato di male epilettico è attualmente definito come un’attività convulsiva di durata superiore a cinque minuti o come due o più crisi tra le quali il paziente non riacquista completamente la coscienza.
Le crisi a grappolo sono invece crisi convulsive che si ripetono nell’arco della stessa giornata.
Stato di male epilettico e crisi a grappolo costituiscono sempre un’emergenza clinica e devono essere trattate tempestivamente mediante protocolli d’urgenza per evitare danni cerebrali permanenti o morte per conseguenze sistemiche importanti.
Nell’arco della vita di un paziente epilettico può capitare che si verifichino crisi a grappolo: in questi casi bisogna affrontare prontamente l’emergenza.
Le crisi a grappolo rappresentavano fino a qualche tempo fa una sfida di non facile risoluzione a causa dell’assenza di farmaci dedicati. Si ricorreva infatti spesso all’aumento del dosaggio del fenobarbitale, con conseguente abbattimento e sedazione marcata. Nei casi peggiori, soprattutto quando il fenobarbitale era utilizzato a dosaggio elevato già come terapia di mantenimento, non si aveva risposta, e per riuscire a gestire le crisi bisognava ricorrere a protocolli farmacologici complessi che prevedevano l’ospedalizzazione dell’animale.
Presso la Clinica Borgarello stiamo applicando con successo nuovi protocolli per la gestione della terapia delle crisi convulsive a grappolo. L’utilizzo di un farmaco di recente introduzione ci sta infatti consentendo di gestire questa emergenza neurologica con ottimi risultati e scarsissimi effetti collaterali.
Nella maggior parte dei casi di crisi a grappolo, dopo un’approfondita visita clinica che comprende un’attenta valutazione neurologica ed un periodo di osservazione di qualche ora, riusciamo a gestire la patologia a casa, evitando così di aggiungere a questa situazione critica anche lo stress del ricovero prolungato.
Questo farmaco, utilizzato anche in Medicina Umana, si è dimostrato una delle molecole di nuova generazione più efficaci e meglio tollerate, risultando molto efficace anche nella gestione delle epilessie refrattarie ad altri farmaci.
Una volta controllate le crisi a grappolo è però necessario approfondire la situazione clinica dell’animale rivedendo il piano terapeutico e, a volte, ricorrendo ad esami del sangue o a indagini di diagnostica avanzata quali la Risonanza Magnetica per capirne la causa.
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