Il pogona, o drago barbuto,
origina dalle regioni aride e semidesertiche dell’Australia centrale. E’ un
animale diurno, abile arrampicatore e dal carattere docile.
Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello
Vuoi maggiori informazioni? Clicca e contatta la Clinica Borgarello oppure compila il modulo sottostante. Se ti è piaciuto l'articolo condividilo con i tuoi amici e/o posta un commento, grazie.
La vita media è di 10-20 anni,
può arrivare a 50 cm di lunghezza (i maschi hanno dimensioni maggiori delle
femmine).
In quest’ articolo sottolineeremo
quali sono le pratiche più importanti da attuare nella corretta gestione del
terrario di questi simpatici rettili.
Il drago barbuto necessita di un
terrario spazioso e con pareti facili da pulire (di vetro, plexiglas, plastica
o fibra di vetro). Periodicamente è necessario pulire il fondo e disinfettare
il terrario con la varechina diluita, da risciacquare con cura. Anche gli
elementi di arredo devono essere lavati o sostituiti.
I maschi sono molto territoriali
e non vanno mai alloggiati insieme. All’interno di un unico terrario è possibile
far convivere un maschio con al massimo tre femmine, mentre sarebbe meglio tenere
separati i piccoli dagli adulti.
All’interno del terrario vanno
collocati dei nascondigli (come vasi di coccio, scatole o cortecce d’albero)
che forniscano maggior sicurezza e riducono lo stress dell’animale.
Il substrato usato sul fondo del
terrario va scelto con attenzione e sostituito periodicamente: la carta (giornali
vecchi, carta da pacchi…) è comunemente adoperata durante la quarantena e per i
soggetti ammalati e permette di controllare facilmente l’aspetto delle
deiezioni. Materiali con proprietà analoghe sono rappresentati da pezzi di
moquette o di erba finta, molto facili da sostituire e da lavare e
disinfettare. La sabbia e la ghiaia fine permettono di allestire un terrario
dall’aspetto più naturale, se ingeriti possono causare un blocco intestinale. Corteccia,
fibra di noce di cocco e materiali simili sono scarsamente assorbenti e se
ingeriti accidentalmente sono pericolosi. La segatura e i trucioli devono essere
rimpiazzati soventemente e sono controindicati nei soggetti molto giovani
(possono infatti causare disidratazione). I substrati a base di calcio
carbonato, anche se commercializzati come specifici per rettili, possono
causare ostruzioni intestinali fatali.
La temperatura del terrario non
deve essere uniforme ma presentare una variazione, detta gradiente, da un
estremo all’altro cosicché, spostandosi, il pogona possa regolare la propria
temperatura corporea.
Il range di temperatura ideale
deve andare da 40-43°C nel “punto caldo” (in corrispondenza della fonte di
calore) a 25°C nella zona più fresca. Durante la notte la temperatura può
scendere a 22-25°C. La temperatura deve essere monitorata con termometri e
termostati.
Il metodo migliore per riscaldare
il terrario consiste nell’utilizzo di lampade a infrarossi: per ottenere la temperatura
più adeguata, è necessario variare il wattaggio della lampada, la sua distanza
dal terrario ed eventualmente impiegare più lampade.
Il tasso di umidità del terrario
è un fattore essenziale per la salute del rettile. I pogona sono deserticoli e
quindi richiedono bassi livelli di umidità: 30-40% di giorno e 50-65% di notte.
Per misurare il livello di umidità nel terrario è necessario utilizzare un igrometro.
Nel terrario ci deve essere un
buon ricambio d’aria, assicurato da griglie di ventilazione su due pareti
opposte (generalmente una in alto e una in basso).
Il drago barbuto deve essere
soggetto a un ciclo d’illuminazione di 12-14 ore di luce d’estate, 9 d’inverno
e 10 in primavera e autunno. Condizioni di fotoperiodo innaturale (come l’illuminazione
continua anche di notte) causano uno stress eccessivo, con effetti negativi
sullo stato di salute.
Oltre alle lampade usate per
riscaldare il terrario (che possono anche non emettere luce, come le lampade di
ceramica), è necessario collocare nel terrario lampade a spettro completo, che
emettono radiazioni ultraviolette sia di tipo A che di tipo B.
Le radiazioni UVA, invisibili all’occhio
umano ma non a quello dei rettili, apportano notevoli benefici alla salute (stimolando
normali comportamenti alimentari e di accoppiamento). Le radiazioni UVB stimolano
a livello cutaneo la sintesi di vitamina D, indispensabile per assimilare il
calcio presente nell’alimento.
Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello
Vuoi maggiori informazioni? Clicca e contatta la Clinica Borgarello oppure compila il modulo sottostante. Se ti è piaciuto l'articolo condividilo con i tuoi amici e/o posta un commento, grazie.
Nessun commento:
Posta un commento