lunedì 14 dicembre 2009

I delfini

Con il nome di delfini si indica comunemente un gruppo parafiletico di mammiferi marini appartenenti all'ordine degli Odontoceti e che raggruppa le famiglie Delphinidae (delfini oceanici) e Platanistidae (delfini di fiume), i cui membri generalmente sono di piccole dimensioni.Il termine "delfino" talvolta viene utilizzato per riferirsi specificamente alle specie più conosciute: il tursiope ed il delfino comune.I delfini hanno un corpo affusolato, adattato per nuotare velocemente. La testa contiene un organo particolare e voluminoso, utilizzato per l'ecolocalizzazione. In molte specie le mandibole sono elongate e formano un becco, o rostro, distintivo; per alcune specie come il tursiope la bocca assume una curva con un'espressione simile ad un sorriso permanente. In molte specie i denti possono essere molto numerosi (fino a 250). Il cervello del delfino è largo e possiede una corteccia molto strutturata, per complessità paragonabile al cervello umano, anche s non è ancora chiaro per cosa sia utilizzato. La colorazione di base consiste di gradazioni di grigio con il lato ventrale bianco, spesso combinato con linee e macchie con tonalità differenti. La pupilla nell'occhio del delfino ha una figura cuoriforme (a forma di cuore). Fin dall'antichità i delfini sono stati accreditati, nel Mar Mediterraneo, di mostrare un'intelligenza superiore a quella normalmente attribuita ai pesci, sia nel proprio gruppo che nei confronti dell'uomo, il che ha creato una precoce e persistente idea della loro socievolezza e li ha posti al centro di culti, miti e rappresentazioni, come a Creta.
La mitologia e la letteratura greche riportano varie storie di delfini che salvano umani. La più nota è forse quella di Arione, cantore gettato in mare dai marinai che lo riportavano a Corinto, salvato e riportato a terra da un delfino. Ma anche al di fuori del mito, ancor oggi non sono infrequenti i racconti di salvataggi, da parte di delfini, di umani in difficoltà in mare.È ormai noto in effetti che i delfini, come gli altri cetacei, dispongono di un sistema di comunicazione complesso come un vero e proprio linguaggio, fondato non solo sulla capacità di produrre ultrasuoni significanti all'interno del gruppo, ma anche su schemi di movimento utilizzati come segni di comunicazione. La difficoltà nel percepire i particolari suoni emessi dai delfini e la complessità del loro linguaggio (che comprende anche movimenti corporei) è il motivo per cui il loro linguaggio risulta ancor oggi misterioso e incompreso, sebbene siano stati identificati dei "nomi".
Articolo a cura di Marta Bianchessi

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