Il distacco retinico è una patologia dell’occhio che si presenta in seguito al sollevamento della neuroretina dall’epitelio pigmentato sottostante.
La neuroretina (costituita dai fotorecettori -coni e bastoncelli- e tutte le cellule nervose che permettono la trasmissione del segnale visivo) aderisce allo strato dell'epitelio pigmentato, struttura che permette il passaggio degli elementi nutritivi dalla sottostante coroide (ovvero lo strato vascolare del fondo dell’occhio) e la degradazione degli elementi esterni prodotti dai fotorecettori. Difficilmente, invece, si verifica un completo distacco dell’intera retina dalla coroide sottostante.
I distacchi possono svilupparsi in uno dei seguenti modi:
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Distacchi essudativi: versamenti, essudati, o raramente accumuli solidi di cellule sollevano la neuroretina;
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Distacchi regmatogeni: una lacerazione o una porzione mancante di retina ne provoca una sua disinserzione, consentendo al vitreo liquefatto di accumularsi sotto la lacerazione;
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Distacchi da trazione: la proliferazione di membrane preretiniche esercita una trazione sulla retina distaccandola dall’epitelio pigmentato sottostante.
Spesso, il reale meccanismo del distacco non è completamente compreso, sebbene siano coinvolti microtraumi, alterazioni vascolari e tensione sulla retina periferica. Una volta persa l’integrità strutturale della retina, si verifica una rapida degenerazione dei fotorecettori nell’area colpita; essi non possono funzionare quando non in stretta associazione con l’epitelio pigmentato retinico. Quindi, anche se un trattamento ha successo nel determinare il riattacamento della retina, non necessariamente ne consegue il ripristino della funzionalità visiva.
Alla visita clinica l’anamnesi di solito è piuttosto breve e poco indicativa, poiché la presentazione è spesso acuta. Tuttavia alcuni animali possono avere un’anamnesi di malattia recente, ad esempio renale o cardiaca, oppure possono aver effettuato dei viaggi ed avere così contratto delle infezioni esotiche. L’animale si presenta alla visita cieco in uno o entrambi gli occhi se il distacco è molto esteso, ma se solo parziale in un occhio, può essere asintomatico. Queste fasi “intermedie” di distacco retinico spesso non vengono diagnosticate, proprio perché l’animale non presenta deficit visivi o è comunque in grado di compensarli.
La pupilla colpita appare dilatata e poco o nulla responsiva agli stimoli luminosi. Il paziente può presentare una midriasi bilaterale o monolaterale. In questo caso la pupilla normale si restringe quando illuminata, mentre l’occhio anormale rimane dilatato se illuminato direttamente, ma la sua pupilla si restringe se la luce è diretta nell’occhio normale. La maggior parte degli occhi non si presenta né arrossata né dolente. Alcuni possono avere una cataratta che ostacola l’esame del fondo: in questi casi un utile ausilio diagnostico è rappresentato dall’ecografia oculare. L’occhio può anche essere opaco a causa del distacco stesso: può essere osservato anche senza l’utilizzo di strumenti sotto forma di velo grigio che fluttua subito dietro la lente. Se il paziente presenta un distacco retinico monolaterale, si deve valutare attentamente il fondo dell’occhio controlaterale per riscontrare segni precoci di patologie retiniche come ad esempio la CEA (Collie Eye Anomaly),la displasia della retina, una corioretinite o delle alterazioni vascolari.
Le anomalie congenite, come appunto la CEA, il coloboma e la displasia della retina, sono molto spesso ereditarie e i cuccioli possono essere ciechi anche a pochi mesi di età poiché la retina anormale si distacca.
In altri casi, invece, le cause di distacco di retina hanno una patologia sistemica sottostante (ipertensione, sindrome da iperviscosità,..)e i fattori predisponenti relativi a queste eziologie specifiche andrebbero indagati in modo appropriato. In altri casi casi ancora, ad esempio pazienti affetti da alcune tipologie di distacco bolloso, non presentano un’eziologia specifica e vengono perciò classificati come idiopatici.
Nel prossimo articolo approfondiremo le varie cause di distacco retinico e le possibilità terapeutiche.
A cura della Dott.ssa Valentina Declame
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