Il periodo dell’anno nel quale bisogna prestare maggior attenzione va da aprile a ottobre.
Durante la bella stagione le ariste si seccano e si trasformano, di fatto, in piccoli aghi molto appuntiti, lunghi da uno a tre cm circa.
La forma caratteristica acuminata e la superficie ispida e zigrinata rende il forasacco capace di procedere solo in avanti, così una volta penetrato nell’animale risulta davvero difficile che esso ne esca in maniera naturale.
I sintomi variano in base alla sede anatomica nella quale il forasacco è localizzato.
Di seguito analizzeremo quelli più frequenti:
- zampe: l’animale si lecca insistentemente tra gli spazi interdigitali o a livello del cuscinetto plantare, potrebbe zoppicare o addirittura non poggiare la zampa a terra. Nella maggior parte dei casi il corpo estraneo genera un ascesso che fistolizzando provoca la fuoriuscita di pus.
- orecchie: l’animale tiene la testa abbassata e ruotata e cerca di liberarsi del corpo estraneo scuotendo ripetutamente il capo e grattandosi. Qualora il forasacco non venisse tempestivamente rimosso il cane potrebbe rischiare la perforazione del timpano con conseguente comparsa di otite media.
- occhi: l’animale reagisce alla presenza del forasacco con comparsa di blefarospasmo (ammiccamento dell’occhio) ed epifora (lacrimazione). La presenza del corpo estraneo provoca infiammazione della congiuntiva (congiuntivite) con possibile ulcerazione della cornea.
- naso: l’animale starnutisce ripetutamente, cercando così di espellere il corpo estraneo. Gli starnuti sono molteplici e ravvicinati uno con l’altro e potrebbero essere associati a epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso). Se non rimossi causano riniti purulente.
- bronchi: il sintomo caratteristico di questa localizzazione è la comparsa di una tosse improvvisa. Se il forasacco non viene rimosso tempestivamente le conseguenze possono essere davvero gravi come la comparsa di ascessi polmonari, polmoniti, pleuriti e nei casi più infausti la morte dell’animale.
La diagnosi viene effettuata dal medico veterinario con l’ausilio di diversi strumenti come l’otoscopio o l’endoscopio ed avvalendosi della diagnostica per immagini (radiografie, ecografie e TAC).
Il trattamento mira esclusivamente all’eliminazione del corpo estraneo e alla cura della sintomatologia che la sua presenza ha generato (infiammazione, infezione, ulcere ecc.). Durante la manovra di rimozione, a seconda dei casi, potrebbe non essere necessario sedare l’animale così come, invece, essere indispensabile indurre l’animale in anestesia generale.
La prevenzione resta il nostro maggior alleato.
Cosa fare quindi?
- evitare in primis di portare in passeggiata il nostro amico in tutte quelle aree infestate dai forasacchi
- spazzolare e controllare il pelo dell’animale almeno una volta al giorno (meglio se dopo la passeggiata)
- osservare quotidianamente il comportamento dell’animale e qualora comparissero sintomi indicanti la presenza del corpo estraneo, non esitare a contattare e portare il proprio animale dal veterinario poiché il tempestivo intervento è fondamentale per una prognosi più favorevole.
Articolo a cura dello Staff della Clinica Veterinaria Borgarello
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