giovedì 14 marzo 2019

Il Kakariki

Il kakariki fronte rossa (Cyanoramphus novaezelandiae) è un pappagallo di taglia medio-piccola veramente bello e simpatico.
Come dice il suo nome scientifico, è originario della Nuova Zelanda, dove vive soprattutto nelle fitte foreste conducendo una vita in particolare terricola.

FISIOLOGIA
Il kakariki raggiunge i 28 cm di lunghezza.
Il peso è variabile tra i 50 ed i 100 grammi.
Il colore ancestrale del piumaggio è verde scuro con, però, una fascia rossa su fronte e corona; le penne remiganti sono di colore blu ed il becco grigio scuro.
Esistono ormai moltissime varietà di colorazioni, come il giallo ed il pezzato.
Tra i pappagalli il kakariki non è particolarmente rumoroso. I maschi possono imparare ad imitare la voce umana.
Sono animali che amano la compagnia e giocare, ma non adorano le coccole.
La vita media si aggira intorno ai 15 anni.
RICONOSCIMENTO DEL SESSO
I maschi sono di dimensioni leggermente maggiori delle femmine e hanno il becco più grosso. A parte queste caratteristiche difficilmente valutabili è praticamente impossibile distinguere il sesso solo dall’apparenza.
La determinazione del sesso può essere effettuata mediante tecnica endoscopica oppure genetica con esami di laboratorio effettuati su sangue o penne.


ALLOGGIO
L’ideale sarebbe far alloggiare il kakariki in una voliera più ampia possibile (almeno 150x60x70) a sviluppo orizzontale.
Il fondo dovrebbe essere naturale in modo da permettere a questo animale di espletare il suo comportamento fisiologico di razzolare nel terreno alla ricerca di cibo. Inoltre questo dovrebbe essere pulito spesso per garantire una corretta igiene.
Il kakariki ha la caratteristica di amare molto l’acqua quindi quotidianamente dovrà essere messo a disposizione un bagno. Questa pratica è molto importante sia dal punto di vista della pulizia del piumaggio sia per il suo benessere psicofisico.
FUORI DALLA GABBIA
Ovviamente i kakariki possono essere anche liberati in casa al di fuori della propria voliera, facendo però molta attenzione a tutta una serie di pericoli. Questi possono essere rappresentati da fughe, traumi, annegamento, ustioni, folgorazione, avvelenamento, aggressioni da parte di altri animali.
ALIMENTAZIONE
Il kakariki deve avere una dieta basata in gran parte su alimenti freschi di origine vegetale (frutta, verdura e fiori) e poi un misto semi specifico ed estrusi (“croccantini” completi e bilanciati per pappagalli).
Un kakariki alimentato solamente con i semi rischia di sviluppare in breve tempi gravi patologie epatiche oltre a carenze nutrizionali.
Questi pappagalli adorano le infiorescenze, frutta (mele, pere, banane, frutti rossi, kiwi, …) e verdura (zucchine, cavoli, broccoli, carote, vari tipi di insalate).
Possono anche essere dati pane o pasta integrali, patate cotte o crude, cereali cotti.
Non vanno assolutamente somministrati alimenti salati o troppo ricchi di grassi, miscele di semi sbilanciate, avocado, parti verdi di pomodoro e patate e cachi.
Ogni tanto si può anche somministrare del pastoncino per insettivori come integrazione proteica, in particolare in fase di muta e riproduzione.
Per integrare calcio e sali minerali bisognerebbe mettere sempre a disposizione un blocchetto di sali e l’osso di seppia.
RIPRODUZIONE
I kakariki in cattività non presentano particolari difficoltà nella riproduzione.
Il maschio esegue una sorta di danza accompagnata da ripetuti vocalizzi per corteggiare la femmina.
Depongono da 4 a 8 uova che la femmina cova nel nido per circa 23-25 giorni.
I pulli vengono alimentati dai genitori per circa 8 settimane, al termine delle quali entrano nella fase di svezzamento.
CURE
Sarebbe consigliabile effettuare una visita presso un veterinario specializzato in animali non convenzionali dopo l’acquisto per accertarsi dello stato di salute degli animali, eseguire un esame coprologico ed avere consigli su alimentazione e gestione.
Poi è sufficiente sottoporre il proprio kakariki ad una visita all’anno per un controllo generale ed eventuali analisi.
LEGISLAZIONE
Questa specie è soggetta a tutela da parte della Convenzione di Washington. La sua detenzione è autorizzata solo per soggetti che presentano anello inamovibile e documento CITES di accompagnamento.
Lo staff della Clinica Veterinaria Borgarello
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