lunedì 2 agosto 2010

La proteinuria: monitoraggio e terapia

In quest'ultimo capitolo dedicato alla proteinuria affrontiamo il discorso della terapia e della gestione del paziente in corso di malattia renale cronica, sospetta o conclamata.

Per facilitare un corretto approccio preventivo e/o terapeutico bisogna innanzitutto cercare di stabilire l'entità e la gravità della nefropatia cronica.

La stadiazione della malattia renale cronica si basa su parametri specifici (azotemia, proteinuria, pressione sanguigna) e sullo stato del soggetto:

  1. stadio I: soggetti non azotemici, possibile presenza di alterazioni renali (ad esempio image un'inadeguata capacità di concentrare le urine, anche per cause extra renali), anormalità rilevate alla palpazione o attraverso la diagnostica per immagini (Rx o ecografia)

  2. stadio II: lieve grado di azotemia (1.4-2mg/dl nel cane/ 1.6-2.8mg/dl nel gatto) e segni clinici blandi o assenti

  3. stadio III: medio grado di azotemia (2.1-5mg/dl CN/ 2.9-5mg/dl GT) e presenza di segni clinici sistemici

  4. stadio IV: grave azotemia (>5mg/dl) e numerosi segni clinici extra renali)

In base alla suddetta classificazione l'approccio alla malattia renale cronica è il seguente:

  • monitorare (bassi livelli di proteinuria)- è il primo step consiste nel ripetere periodicamente i test per controllare che non ci siano peggioramenti nel corso del tempo in soggetti con nefropatia subclinica stabilizzata. Rientrano in questa categoria:

    • cani e gatti non-azotemici con microalbuminuria persistente

    • cani e gatti non-azotemici con proteinuria persistente e valori  di  PU/CU > 0.5

  • investigare (livelli più alti)- eseguire ulteriori o nuovi test al fine di evidenziare una patologia sistemica sottostante (infiammazione, infezione, neoplasia) e/o determinare il grado di evoluzione di una malattia renale. In tal caso siamo di fronte a pazienti:

    • non-azotemici con microalbuminuria in aumento

    • non-azotemici con proteinuria renale persistente e PU/CU >1

  • intervenire (livelli ancora maggiori)- impone una prescrizione dietetica appropriata per proteggere il rene e/o l'uso di farmaci per migliorare lo stato del soggetto e ridurre l'evoluzione della nefropatia. Quest'ultimo step è richiesto in:

    • cani con malattia renale cronica causante azotemia e PU/CU >0.5

    • gatti con malattia renale cronica e PU/CU >0.4

    • cani e gatti non-azotemici con PU/CU >2

La terapia contro l'insufficienza renale cronica presuppone sia l'utilizzo di farmaci che una dieta controllata: a livello farmacologico l'obbiettivo è quello di “proteggere” il rene, ridurre le cause e gli effetti sistemici e metabolici dovuti alla ridotta capacità di filtrazione del rene) e preservare il più a lungo possibile le porzioni d'organo non ancora danneggiate. A tal fine si ricorre a diverse categorie di farmaci:

  • Ace-inibitori, benazepril ed enalapril (per il controllo della pressione sanguigna ai fini di migliorare la capacità filtrativa del rene)

  • antiacidi, ranitidina o omeprazolo, e antiemetici, metoclopramide o meropitant o domperidone (per contrastare gli effetti dell'acidosi a livello gastro-enterico),

  • citrato di potassio e cloruro (contro l'acidosi metabolica e l'ipocaliemia),

  • chelanti del fosforo (contro l'iperfosfatemia)

  • calcitriolo, solo nel cane (per un corretto equilibrio calcio /fosforo)

  • eritropoietina  (contro l'anemia)

Un ruolo altrettanto fondamentale è infine rappresentato dalla dieta che dev'essere costituita da un apporto di proteine controllato e di alta qualità (a tal proposito esistono numerose diete commerciali studiate per soggetti con insufficienza renale cronica) e da un integrazione di acidi grassi omega 3.

Già pubblicati:

1. Proteinuria: l'arma in più contro le nefropatie.

2. Proteinuria: classificazione

3. Campagna gratuita offerta dalla Clinica Veterinaria Borgarello.

4. Proteinuria: diagnosi

A cura della Clinica Veterinaria Borgarello

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